Calcioscommesse, condannato il difensore del Monza Armando Izzo: i legami con la camorra e la partita truccata

L’episodio contestato al giocatore risale alla stagione 2013-2014 quando militava nell’Avellino in Serie B

Il difensore del Monza Armando Izzo è stato condannato a cinque anni in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. L’ex giocatore della Nazionale era stato accusato dal pm Maurizio De Marco della procura di Napoli di aver combinato la partita di Serie B Modena-Avellino finita 1-0, ai tempi in cui il calciatore militava nel club campano. Izzo è stato invece assolto per un’altra partita finita nell’inchiesta per cui non sono però emerse criticità durante il dibattimento. Gli episodi contestati a Izzo risalgono alla stagione 2013-2014, prima che la sua carriera decollasse in Serie A dove ha giocato con il Genoa e il Torino, facendo anche tre presenze in Nazionale. In questa stagione militava nel Monza, in prestito dal club granata con obbligo di riscatto in caso di salvezza. Nello stesso processo sono stati condannati a un anno e sei mesi Umberto Accurso, fratello del boss pentito Antonio, e Salvatore Russo, entrambi considerati legati alla camorra di Secondigliano. Izzo ha sempre dichiarato di non avere legami con la criminalità organizzata. A lui crede il Monza, che in una nota ha espresso solidarietà al giocatore: “Il Monza esprime totale vicinanza e supporto ad Armando convinta della sua estraneità all’ambiente criminale. Gli avvocati del calciatore sono delusi dalla sentenza e attendono di leggerne le motivazioni; dopodiché presenteranno appello».


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