Anche il Pd e Conte contro il ministro francese Darmanin: «L’opposizione la facciamo noi e a dire che è governo incapace»

Interviene anche il responsabile Esteri del partito di Elly Schlein contro il ministro dell’Interno francese che ha attaccato il governo italiano sulla gestione dei migranti

Anche nel Pd c’è chi protesta contro le parole del ministro francese Gerald Darmanin, che aveva attaccato il governo Meloni «incapace di risolvere i problemi migratori» per il titolare del dicastero dell’Interno di Parigi. Contro Darmanin è intervenuto il parlamentare dem Peppe Provenzano che in un tweet ha criticato l’ingerenza del ministro francese nelle questioni italiane: «L’opposizione al Governo Meloni la fa l’opposizione italiana (e stiamo guadagnando terreno) – scrive il responsabile esteri del partito di Elly Schlein – Il ministro francese Darmanin può serenamente dedicarsi ai suoi problemi interni. Ma l’ennesima crisi diplomatica con la Francia, alimentata dalle scelte del Governo, non è nell’interesse nazionale». Provenzano così si smarca dalle dichiarazioni che poco prima aveva fatto sempre dall’opposizione Riccardo Magi, segretario di +Europa, dopo che il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva deciso di annullare la sua visita a Parigi, aprendo le proteste della maggioranza: «Stupisce lo stupore e l’indignazione per le parole del ministro francese Darmanin. Parole che faccio mie: il governo Meloni è incapace di gestire la questione migranti. Non lo dico io, non lo dice Darmanin. Lo dicono i fatti. Basti pensare che il decreto Cutro replica esattamente tutto ciò che di sbagliato è stato fatto in questi anni. Sui migranti Meloni riesce persino a smentire quanto scritto nel Def sull’apporto di lavoratori stranieri. Difficile fare peggio di così»


Sulla scia di Provenzano, anche il presidente del M5s Giuseppe Conte ha attaccato il ministro francese, spiegando che «spetta solo a noi italiani riconoscere che questo governo è incapace». Da Terni, l’ex premier aggiunge: «Questo governo è incapace, ma lo dobbiamo dire noi. Non si devono permettere ministri francesi e stranieri di interferenze nelle nostre cose».


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