Risolto il giallo del super export italiano in Cina. Vogliono tutti un farmaco – l’Udca – che pensano prevenga il Covid

La spiegazione è stata trovata dal capo economista di IIF Robin Brooks: ma la valutazione dei cinesi manca di solide basi scientifiche

Risolto il mistero del boom di export italiano in Cina che nel mese di febbraio scorso ha raggiunto il suo record storico di 3 miliardi di euro in 30 giorni. Con l’aiuto dichiarato della Banca di Italia la spiegazione è stata trovata proprio dal capo economista di IIF (Istituto finanziario internazionale), Robin Brooks, che in un primo tempo aveva pensato assai male dell’Italia di Giorgia Meloni, immaginando che dietro quel boom ci fosse il modo di aggirare le sanzioni occidentali alla Russia, usando la Cina come sponda. Brooks ora si scusa dei cattivi pensieri e in una serie di post Twitter spiega che quasi tutto il record di febbraio è dovuto all’export dell’industria farmaceutica italiana, e in particolare di un farmaco generico per curare il fegato – l’Udca – che in Cina da inizio anno sta andando a ruba. Perché? Viene ritenuto dai cinesi, a dire il vero senza particolare supporto scientifico (salvo una ricerca pubblicata da Nature a dicembre), un farmaco in grado di prevenire il Covid.


La spiegazione di Brooks

Brooks spiega ora: «Senza vaccini occidentali, i consumatori cinesi stanno acquistando un farmaco per il fegato generico prodotto in Italia che si dice prevenga il Covid. Il farmaco in questione è un farmaco generico per il fegato e non è stato dimostrato se aiuti effettivamente a prevenire il Covid. Ma data la brusca inversione di marcia della Cina su Covid e l’improvvisa riapertura, i consumatori cinesi possono essere perdonati per aver pensato che qualcosa è meglio di niente…». Quindi, conclude Brooks, «l’impennata delle esportazioni italiane verso la Cina non riguarda la possibile elusione delle restrizioni occidentali sulle esportazioni verso la Russia. Riguarda la politica cinese sui vaccini Covid occidentali e una corsa tra i cittadini cinesi per ottenere la prossima cosa migliore». Il boom però nel frattempo si sta spegnendo, e i dati preliminari di marzo 2023 indicano che l’export italiano verso la Cina è sceso da 3 a 1,8 miliardi di euro.


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