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«Cinque botti fortissimi, poi la scuola ha tremato». La paura di insegnanti e bambini evacuati per l’incendio a Milano – Il video

11 Maggio 2023 - 16:12 Antonio Di Noto
Le voci di chi era all'interno dell'Istituto Suore Mantellate, a pochi metri dall'esplosione del furgone carico di bombole d'ossigeno

«Io voglio vedere com’è», dicono i bambini mentre i Vigili del fuoco aprono le porte della scuola per consentire a studenti e insegnanti di tornare dentro le aule a recuperare i propri effetti personali. I più piccoli lo fanno abbracciati alle mamme che li portano di peso. La tensione è tanta ma il peggio sembra essere passato. I ragazzi sono illesi, raccontano vari membri del personale della scuola ancora scossi dall’esplosione scaturita oggi in zona Porta Romana a Milano da un furgone che trasportava bombole d’ossigeno. Dall’altro lato di via Pier Lombardo rispetto all’edificio che ha preso fuoco, c’è una scuola – l’Istituto Suore Mantellate di Milano – che è stata evacuata ai primi segnali di pericolo tra l’apprensione del personale, degli insegnanti, dei ragazzi, e dei genitori che sono accorsi sul posto per sincerarsi delle condizioni dei figli.

«Abbiamo spostato tutto quello che poteva esplodere»

Molti di loro sono nel giardinetto poco lontano quando l’edificio viene dichiarato fuori pericolo, per il sollievo di tutti. Pochi minuti prima, però, la situazione era ben diversa, come racconta a Open l’insegnante di arte della scuola, Cristina Airoldi. «Eravamo molto spaventati – spiega – ma era importante mantenere la calma. Non si può mostrarsi spaventati davanti ai bambini, altrimenti loro vanno nel panico». I primi attimi sono stati confusi. «Abbiamo sentito lo scoppio e ci siamo spaventati», riscostruisce Marina d’Antonio, dell’ufficio del personale. «Abbiamo sentito anche le imprecazioni dell’autista del mezzo. Stavamo parlando di cose di lavoro, ho aperto la finestre e abbiamo spostato tutto quello che poteva esplodere». «La scuola – continua – è stata evacuata subito. Per fortuna perché l’incendio si è propagato al palazzo adiacente. Noi stiamo tutti bene, anche se abbiamo sentito molti botti successivi».

«Pensavo fosse un attentato»

«Cinque botti fortissimi», racconta un’altra insegnante: «ha cominciato a tremare l’edificio e io ho subito pensato a un attentato o a degli spari. I bambini hanno iniziato a urlare disperati e a correre. Poi ci hanno detto di scendere dalle scale e andare nel cortile. Siamo usciti tutti», prosegue. Mentre i primi ragazzini iniziano a uscire dal portone della scuola con gli zaini in spalla il vociare si fa sempre più forte. Sono urla di incoraggiamento per una delle suore della scuola, che viene trasportata in barella verso l’ambulanza lì di fronte. La donna è cosciente. «Era al piano terra e si è spaventata con il botto. Nessuno è rimasto ferito qui da noi», rassicura Andrea Formicola, dipendente della scuola.

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