Lo scrittore Jonathan Bazzi: «A Milano ho vissuto in scantinati senza luce e pieni di muffa e insetti. Chi protesta ha ragione»

«Sono partito affittando delle stanze. Poi, quando ho iniziato a convivere con il mio compagno, ho abitato in appartamenti di vario genere»

Lo scrittore Jonathan Bazzi, finalista al premio Strega con “Febbre“, ritiene un dovere denunciare l’impazzimento del costo della vita a Milano. E in un’intervista a La Stampa spiega che nelle grandi città come Milano «le vite sono degenerate sia sul versante abitativo che del costo della vita in generale. Vivo da 15 anni a Milano ma sono nato in periferia, forse per questo sono sensibile a questo argomento, non ho mai avuto alle spalle una famiglia che mi abbia dato garanzie di stabilità». Bazzi dice di aver trasferito nel suo ultimo romanzo “Corpi minori” le esperienze in 15 anni di vita in affitto nel capoluogo meneghino: «Sono partito affittando delle stanze. Poi, quando ho iniziato a convivere con il mio compagno, ho abitato in appartamenti di vario genere».


Il monolocale

Qui il problema si è riproposto: «Entrambi non abbiamo grandi stabilità familiari e viviamo di lavori creativi e precari. Ci siamo, quindi, barcamenati in soluzioni di fortuna in loft che non sono altro che scantinati senza luce, pieni di muffa e insetti. Oppure in situazioni con difficoltà nel pagare l’affitto e minacce di sfratto. Questo scenario si è ulteriormente complicato negli ultimi anni in cui i prezzi non smettono di salire. Per una stanza si pagano 7-800 euro». Attualmente, dice a Flavia Amabile, paga circa mille euro tra affitto e spese per un monolocale: «Non c’è la possibilità di ritagliarsi un momento da soli. Se voglio leggere o scrivere e lui ha delle call, bisogna adattarsi. E in qualche modo ci adattiamo. Ma ho 37 anni, per me immaginare di avere una casa da adulti è impossibile. Dopo l’uscita del mio primo libro ho qualche soldo in più ma navigo comunque a vista, non ho una prospettiva a lungo termine. A Milano la casa da adulti è un desiderio non realizzabile a meno di non avere entrate eccezionali. Se hai un guadagno dignitoso, devi accontentarti di case piccole e messe male. Questa è la realtà».


Le proteste e il governo

Bazzi dice che i ragazzi che protestano nelle tende hanno ragione: «Credo che sia importante quello che stanno facendo. Hanno incarnato in un simbolo un problema molto serio». Mentre il governo Meloni dovrebbe « cominciare a vedere il problema. E bisogna rendersi conto che, se ci sono dinamiche fuori controllo, vanno introdotti degli ammortizzatori. Non si possono chiedere per un affitto cifre che equivalgono a uno stipendio».

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