Invito cancellato a Rovelli, da Murgia a Lagioia la solidarietà del mondo della cultura

Scrittori, filosofi, saggisti e case editrici si schierano con il fisico che avrebbe dovuto rappresentare l’Italia alla Frankfurter Buchmesse 2024

Il mondo della cultura si schiera a favore di Carlo Rovelli dopo la cancellazione del suo intervento alla Frankfurter Buchmesse 2024, la Fiera del libro di Francoforte in programma nell’ottobre 2024, dove doveva rappresentare l’Italia alla cerimonia di apertura. Dopo la lettera, pubblicata sui social dallo stesso fisico, con cui Ricardo Franco Levi – commissario straordinario del governo per l’evento – ha annunciato a Rovelli che la sua presenza alla Fiera del libro era stata cancellata a causa del suo attacco al ministro della Difesa Crosetto dal palco del Concertone del Primo Maggio, scende in campo la casa editrice Adelphi per cui è recentemente uscito il suo libro Buchi bianchi: «Ci preme dichiarare che l’autocensura da parte dell’Associazione Italiana Editori – e di chi la rappresenta – è una pratica imbarazzante in ogni paese che si definisca libero. Un episodio grave e una decisione dalla quale non possiamo che dissociarsi, esprimendo tutta la nostra vicinanza all’autore», dicono la presidente di Adelphi Teresa Cremisi e l’amministratore delegato Roberto Colajanni. 


La solidarietà sui social

Anche sui social continuano a moltiplicarsi i tweet contro la decisione del commissario straordinario del governo per la Fiera di Francoforte. Per Michele Murgia, «la censura di Levi è un punto di non ritorno: legittima la punizione del dissenso su richiesta del potere», scrive la scrittrice su Twitter. Anche Nicola Lagioia ha espresso la sua vicinanza al fisico: «Senza parole. E piena solidarietà a Carlo Rovelli. La si può pensare in modo molto diverso rispetto lui, sulla questione ucraina, ma così dal mondo dell’editoria passa un brutto segnale: se un autore attacca il governo, viene fatto fuori, nemmeno dal governo, ma da chi rappresenta gli editori». Dello stesso tono il commento di Silvia Ballestra: «Solidarietà a Carlo Rovelli e allarme massimo per la libertà di pensiero in questo paese. Gravissimo», si legge sui social. E poi ancora: «Ma gli imbecilli scatenati contro Rovelli sono tutti crosettiani di ferro o si accoppiano ai terzi poli? In ogni caso sono penosi, ennesima ondata di troll su Twitter(troppe ne abbiamo viste, negli anni). Passeranno anche loro», conclude.


Ad incalzare sulla vicenda, anche la filosofa Donatella Di Cesare: «Solidarietà a Carlo Rovelli bersaglio del regime postfascista e bellicista di Giorgia Meloni. Schierarsi per la pace vuol dire pagare un prezzo altissimo. Vergogna!». Mentre per il saggista e critico d’arte Tomaso Montanari, la cancellazione dell’intervento inaugurale di Rovelli a Francoforte «è una pagina nera e vergognosa per l’editoria italiana. Dobbiamo reagire, noi autori e i nostri editori. Tacendo si è complici di una oscena e servile autocensura, di un genuflettersi al potere che sarebbe gravissimo di fronte ad ogni governo, ma che di fronte a questo governo di matrice fascista è anche un atto suicida», conclude.

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