«L’80% dei condizionatori sono da cambiare». Allarme di Confindustria per case e uffici: l’accusa alle regole Ue

Il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, ha presentato una risoluzione per impegnare il governo a opporsi alla misura a Bruxelles

Il piano dell’Unione europea per accelerare l’eliminazione degli idrofluorocarburi – anche detti «F-gas» – mette in allarme alcuni settori dell’industria italiana. Lo riporta oggi Il Messaggero, secondo cui la nuova stretta regolatoria di Bruxelles rischia di avere conseguenze dirette su condizionatori, pompe di calore e impianti di refrigerazione usati dai supermercati. Il settore che si occupa della manutenzione o della riconversione di tutti questi impianti, ricostruisce il quotidiano, «contribuisce al Pil italiano per lo 0,5%, un volume d’affari pari a circa 8 miliardi di euro e impiega fino a 140mila persone». Lo scorso 30 marzo, il Parlamento europeo ha approvato ad ampissima maggioranza il nuovo regolamento sugli F-gas, che prevede uno stop in molti settori entro la fine del decennio e la loro completa eliminazione entro il 2050. Il testo ha ricevuto il sì preliminare dell’Eurocamera e si appresta ora essere negoziato nel corso delle trattative interistituzionali.


La battaglia italiana contro il regolamento

Attraverso una nota ufficiale, Confindustria parla di misure «non adeguate a costruire un regolamento efficace, pragmatico e attuabile». Gli industriali avanzano dunque le proprie proposte: rivedere gli obiettivi intermedi sul breve termine, prevedere risorse per la formazione dei tecnici di assistenza e fare marcia indietro sul divieto di export verso Paesi extra-Ue. Ad avanzare un parere critico nei confronti della proposta di regolamento della Commissione europea è anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, che ha presentato una risoluzione nei giorni scorsi per impegnare il governo a guidare in Europa la “battaglia dei condizionatori”.


«Pur contenendo obiettivi ambientali pienamente condivisibili, la proposta produrrà effetti dannosi. Inoltre, il testo approvato dal Parlamento Ue causerà l’uscita dal mercato della maggior parte degli impianti attualmente in commercio». Secondo Il Messaggero, circa l’80% dei condizionatori attualmente in uso sarebbe da rottamare. A preoccupare è il fatto che dal 1° gennaio 2024 ci sarà l’obbligo «di sostituire gli impianti di refrigerazione stazionari (quelli utilizzati da supermercati, negozi di alimentari, industria alimentare, ospedali, ed innumerevoli ulteriori casi) in luogo della loro manutenzione, poiché gli unici gas ammessi dal nuovo Regolamento per le manutenzioni risultano incompatibili con la grande maggioranza degli impianti installati», spiega Foti nella sua risoluzione.

Cosa sono gli F-gas

La stretta di Bruxelles sui gas fluorurati fa parte del pacchetto di misure previste dal Green Deal europeo. «I gas fluorurati – si legge sul sito dell’Agenzia europea dell’ambiente – sono gas artificiali utilizzati in una vasta gamma di applicazioni industriali e sono spesso usati come sostituti delle sostanze che danneggiano lo strato di ozono. Tuttavia, i gas fluorurati sono potenti gas serra, con un potenziale di riscaldamento ancora più elevato rispetto all’anidride carbonica. Contribuiscono quindi notevolmente al cambiamento climatico». Da qui dunque la decisione di Bruxelles di prevedere regole più stringenti, promuovendo soluzioni alternative. «Stiamo dando un chiaro segno al mercato e una spinta a investire nelle alternative. Molte imprese europee sono già in prima linea in questo sviluppo e ne beneficeranno», ha spiegato europarlamentare olandese dei Verdi Bas Eickhout, relatore della proposta.

Credits foto: UNSPLASH/Carlos Lindner

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