M5s, Conte contro Meloni: «La strategia sulla guerra in Ucraina rischia di portarci a una deflagrazione nucleare»

Il leader dei grillini; in campagna elettorale diceva tutt’altro

«Questa strategia militare, che ha bandito la strategia negoziale, porta solo morte e distruzione». In un’intervista a La Stampa il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte va all’attacco del governo Meloni sulla guerra in Ucraina. «La mediazione di Papa Francesco può in ogni caso aprire un percorso negoziale costruttivo. Una porta che Europa e Italia devono coraggiosamente tenere aperta», dice. Invece Meloni «scommette sulla vittoria ucraina, promettendo illimitate forniture militari. In questo modo però si accetta la possibilità di una carneficina senza fine e di una possibile deflagrazione nucleare». Nel colloquio con Andrea Malaguti l’ex Avvocato del popolo dice di temere che lo slancio bellicistico «serva a nascondere l’incapacità di affrontare emergenze interne come il caro affitti, i mutui alle stelle, l’inflazione fuori controllo, contratti precari e il crollo del potere d’acquisto di famiglie con stipendi sempre più bassi. Non voglio fare confronti personali, ma oggi l’Italia, sia a Washington sia a Bruxelles, si sta limitando a seguire indicazioni di altri e non incide su nulla: dall’economia alla guerra, dall’immigrazione alla transizione ecologica. Eppure in campagna elettorale la premier diceva che, con lei al governo, per l’Europa sarebbe finita la pacchia. In verità non tocchiamo palla». Infine, rispetto al caso Fazio-Rai, Conte sostiene: «È uno dei tanti disastri della gestione Fuortes. Il contratto in scadenza di Fazio era sul suo tavolo da molti mesi. Non ha mosso un dito. Lancio un appello alle forze di maggioranza e di opposizione. Avviamo degli Stati generali della tv per programmare una riforma che possa definire più compiutamente (aggiornandola) la missione del servizio pubblico».


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