Meloni al vertice del Consiglio d’Europa a Reykjavik: «Con l’invasione russa sotto attacco i valori europei» – Il video

Era dal 2005 che non si riuniva il Consiglio d’Europa, da cui è stata espulsa Mosca a marzo 2022 dopo l’invasione in Ucraina

È l’istituzione del registro dei danni provati dalla guerra il «segnale più concreto» che secondo Giorgia Meloni meglio descrive l’importanza del vertice Ue a Reykjavik in Islanda, dove fino a domani 17 maggio si riuniscono i capi di Stato e di governo del Consiglio d’Europa. Si tratta del quarto vertice, con l’ultimo svoltosi a Varsavia nel 2005, a cui partecipano 46 Paesi. Da questi è stata espulsa la Russia nel marzo 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina. Ed è proprio della Russia che si discute in Islanda, con l’impegno di dichiarare la Russia responsabile dell’aggressione di Kiev e perseguire i colpevoli di crimini di guerra. «Questa è l’immagine di un’Europa unita – ha detto Meloni appena arrivata nella capitale islandese – e che agisce concretamente, questa è un’istituzione che nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo e il diritto internazionale. I diritti che abbiamo dato per scontati in Europa sono sotto attacco con la guerra di aggressione russa e questa istituzione deve essere presente». La premier italiana ha ricordato come l’idea del vertice islandese sia nato su spinta dell’Italia alla fine del mandato di presidenza del Consiglio d’Europa: “Sono contenta che abbiamo avuto un ruolo in questo momento – spiega la premier italiana – che diventa plasticamente importante per dire che non accetteremo che la forza del diritto venga soppiantata dal diritto del più forte. Se saltano le regole del diritto internazionale questo accade, ed è un mondo che non conviene a nessuno»


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