Europee 2024, verso il voto dal 6 al 9 giugno. Perché la data piace a tutti tranne che al Portogallo

Domani i governi Ue potrebbero ufficializzare la data delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Ma c’è da risolvere la grana di Lisbona

Meno uno. Manca un anno alle elezioni continentali che vedranno chiamati alle urne oltre 400 milioni di cittadini Ue per rinnovare la composizione del Parlamento europeo – e di conseguenza quella della Commissione. O meglio, poco più di un anno. Il maxi-esercizio democratico si svolgerà infatti quasi certamente tra il 6 e il 9 giugno 2024. A prendere una decisione sulla data dovrebbero essere domani i i rappresentanti permanenti dei governi a Bruxelles, e quella del secondo weekend di giugno del prossimo anno pare ormai la finestra temporale più probabile. A formalizzare la decisione sarà poi il Consiglio Ue, alla prima occasione utile. La soluzione sembra mettere d’accordo infatti la maggior parte degli Stati membri. Non tutti però. Ad avanzare serie perplessità sulla data ipotizzata è da settimane, in particolare, il governo portoghese. Il motivo? Il giorno successivo al weekend individuato (gli Stati possono scegliere solo alcuni di quei quattro giorni per aprire le loro urne), nel Paese lusitano cade una festività nazionale – il Dia de Camões, dedicato alla memoria di colui che è considerato il più grande poeta della storia portoghese, Luís de Camões, morto il 10 giugno 1580. E che sia in ossequio ai versi del sommo poeta o al clima imperdibile d’inizio giugno a bordo oceano, lo scenario di una fuga dalle città e dai seggi per il lungo ponte festivo pare un rischio fin troppo annunciato. «Sarebbe una tragedia in termini di partecipazione elettorale, rischiamo che l’astensione esploda», ha protestato nei giorni scorsi il sottosegretario di Lisbona con delega agli affari europei Tiago Antunes. Ma al momento non sembra ci sia spazio per scegliere una data differente, considerato che il weekend precedente – con dentro domenica 2 giugno – porrebbe un problema simile per gli italiani (che pesano demograficamente molto di più), e che la proposta del Parlamento europeo di anticipare ulteriormente le elezioni alla finestra 23-26 maggio sembra essere già stata bocciata dal Consiglio. Possibile, come unica pezza, che agli elettori portoghesi soli venga concesso in via straordinaria di votare in una data alternativa? A domanda precisa, per ora la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha nicchiato: «Quello che dovremo fare, mentre attendiamo una conferma ufficiale della data, è valutare tutte le possibilità ed assicurarci che possiamo presentare candidati per le elezioni del prossimo anno che incoraggino quante più persone possibile in Portogallo ad andare a votare per un’Unione europea forte», ha detto la presidente dell’Aula di Strasburgo. Si prevedono successive puntate della saga.


Foto: Christian CREUTZ / Parlamento europeo


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