La madre di Gessica Malaj: «Da mio marito botte e abusi, mia figlia voleva denunciarlo»

Tefta nega la relazione con il vicino di casa. E dice che Taulant approfittava della sua assenza per mettere le mani addosso alla 15enne

Tefta Malaj dice che suo marito Taulant l’ha abusata e picchiata. E aggiunge che non c’è stata mai alcuna relazione clandestina tra lei e il vicino di casa Massimo De Santis. Mentre la sera della strage di Torremaggiore gli ha detto che lo avrebbe denunciato. E questo avrebbe scatenato la mattanza in cui ha perso la vita anche la figlia Gessica. In un’intervista a Repubblica Tefta dice che suo marito «ha inscenato tutto». E lo ha fatto perché «io e mia figlia eravamo intenzionate a denunciarlo». Anche per violenza sessuale: «Mia figlia due anni fa, quando aveva 14 anni, ha subito abusi sessuali da mio marito. Approfittava della mia assenza per avvicinarla e toccarla. Ma gli approcci erano anche verbali».


La verità della moglie di Taulant

Tefta Malaj dice che quando la figlia le ha raccontato delle molestie lei non le ha creduto. Poi ha iniziato a indagare e ha scoperto tutto: «Ma lui mi ha picchiata. Lo aveva fatto già altre volte prima di scoprire gli abusi. L’ho anche cacciato di casa per una settimana. Però poi è tornato». La figlia, dice, «si vergognava. Per questo non lo abbiamo denunciato. Temeva che la voce potesse circolare in paese ma sia io che lei ci stavamo convincendo». La sera dell’omicidio lei lo ha detto al marito: «Mia figlia un giorno o l’altro ti denuncerà». Per questo ha fatto installare le telecamere in soggiorno e in camera da letto: «L’ho fatto per controllarlo. Lui si avvicinava a lei quando io non c’ero». Mentre Gessica le aveva detto di voler studiare giurisprudenza: «Voglio occuparmi di crimini contro le donne, così posso aiutare chi ha subito le mie stesse cose».


Le violenze

Tefta Malaj dice anche che «Taulant è sempre stato violento con me e con Gessica. Molto meno con Leonardo anche se quella notte lui è balzato sopra di me per raggiungere nostro figlio nel lettino. Lo ha preso per la gola. Voleva ammazzare anche lui. Poi io gli sono saltata addosso». Il bambino, dice la madre, «non l’ha mai picchiato, ma Leonardo aveva uno strano atteggiamento verso il padre, quando si avvicinava per prenderlo in braccio, lui aveva paura e si nascondeva dietro alle mie gambe».Dice che ha avuto modo di vedere il figlio: «Sì, oggi l’ho raggiunto a casa di parenti per pochi minuti. Non ha chiesto nulla: non ha chiesto del padre e della sorella. Gli ho solo detto che “ho la bua” e che dovrò stare ancora qualche giorno in ospedale e presto tornerò da lui».

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