L’avvocata influencer Demichelis dopo la sospensione dall’Ordine: «Se fossi stata brutta e grassa non sarebbe successo»

L’Ordine di Torino le ha contestato il mancato rispetto del codice deontologico forense. Ma la 34enne intende dar «battaglia per la libertà di espressione»

«Quelle foto non le cancello, Rifarei tutto quanto, ormai è una questione di principio e una battaglia per la libertà di espressione. La verità è che se fossi stata brutta, grassa, con la cellulite, non sarebbe successo tutto questo caos, niente». Sono le parole di Alessandra Demichelis, l’avvocato 34enne di Torino ed ex concorrente di Pechino Express, a seguito della decisione del Consiglio distrettuale di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Torino di sospenderla dalla professione per 15 mesi. Demichelis e una sua collega avevano aperto la pagina Instagram “Dc Legalshow”, in cui raccontavano «per raccontare la vita di un avvocato», tra foto in location di lusso, aperitivi fashion e foto vagamente osé.


L’onore e il decoro della professione

Le motivazioni della decisione devono ancora essere depositate. Ma secondo Demichelis la sospensione è legata alla violazione dell’onore e del decoro della professione e accaparramento di clientela. In un’intervista all’edizione torinese del Corriere della Sera, Demichelis contesta la decisione dell’Ordine: «Ci sono avvocati con condanne penali pendenti che sono stati sospesi per due-quattro mesi. Le sembra proporzionale? Anche se, ripeto, non ho fatto nulla di male». L’avvocata 34enne ammette che sull’account sono state pubblicate alcune foto «inadeguate». Ma la sua è ormai diventata «una questione di principio, una battaglia per la libertà di espressione».


L’invidia

Secondo la legale si tratterebbe di invidia: «Di certo mi volevano punire: o con una mazzata, perché non avevo abbassato la testa, oppure con una pena lieve, ma con il rischio che poi avrei cantato vittoria. Hanno scelto una pena pesante, assurda. E così rischiano di farmi martire. Con la toga al massimo mi sono coperta, ma sotto ero in costume, non ci ho mica pulito il pavimento». E nell’intervista l’avvocato torinese se la prende con l’Ordine di Torino: «Sono stati corretti e bravissimi, davvero, persone che tolgono per un anno e tre mesi il sostentamento a una ragazza di 34 anni». Demichelis ribadisce che una volta che verranno pubblicate le motivazioni della sentenza farà ricorso: «Ricorso al consiglio nazionale forense e, se servirà, in Cassazione. E inizierò la battaglia per l’abolizione degli ordini professionali». 

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