Berlino, avvelenati due critici di Putin? La polizia apre un’indagine dopo la denuncia di un’attivista

Le presunte vittime avevano partecipato a fine aprile a una conferenza organizzata da Mikhail Khodorkovsky, tra i principali oppositori del leader russo

Nuovi presunti casi di avvelenamento nei confronti di esponenti dell’opposizione russa si sarebbero verificati a Berlino, in Germania. Stando a quanto riporta Politico, che cita il quotidiano tedesco Welt am Sonntag, la polizia tedesca ha avviato un’indagine in seguito alla denuncia di due attivisti tedeschi che dopo aver partecipato a una conferenza organizzata da Mikhail Khodorkovsky, uno dei principali oppositori di Vladimir Putin, avrebbero riportato sintomi di avvelenamento. A confermare la notizia è stata una delle due vittime, la leader della Free Russian Foundation, Natalia Arno, che sui social ha spiegato come ci sia il «sospetto» che durante «il suo recente viaggio in Europa sia stata avvelenata, forse da qualche agente nervino, su cui sta indagando uno (o anche più di uno) servizio di intelligence occidentale», si legge nel post di Facebook. Arno ha raccontato sui suoi social di aver manifestato i primi sintomi al rientro nella sua camera d’albergo dopo aver tenuto una conferenza stampa in una città europea: «Ho sentito uno strano odore in stanza», ha detto, lasciando inoltre intendere come dietro il presunto caso di avvelenamento ci siano i servizi di Mosca. «Il nemico ha lunghi tentacoli. Esiste la possibilità che possa metterci in pericolo al di fuori della Russia, quindi dobbiamo essere sempre vigili, ma non aver paura», si legge. Il presunto caso sarebbe l’ultimo di una lunga serie che ha visto come vittime oppositori russi o personaggi considerati scomodi da Mosca.


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