«Tutto è accaduto in un attimo: tre lupi hanno iniziato a girarmi intorno, uno mi è saltato addosso e da allora i ricordi sono concitati». Inizia così il racconto dell’allevatore di capre Raffaele Castellazzi che ieri sera, 22 maggio, è stato aggredito all’Alpe di Ossuccio, in Tremezzina (Como). «Alla fine mi sono ritrovato con la maglietta strappata e qualche graffio sulla gamba, per fortuna mi ha morso di striscio. A furia di gridare, finalmente se ne sono andati. C’è stata comunque tanta, tanta paura», prosegue, secondo quanto riferisce la Repubblica. Raffaele si era accorto che gli mancava una parte di bestiame e quando è salito all’alpe per controllare si è ritrovato di fronte alle sue capre molto spaventate. E in pochi minuti è stato circondato dai lupi. «Non è più possibile lavorare in queste condizioni, ci sentiamo sotto assedio e siamo stati addirittura costretti a riportare il gregge a valle», denuncia l’allevatore.
L’avviso di Coldiretti: «La situazione è fuori controllo»
Mentre la dinamica dei fatti è in corso di verifica dalle autorità competenti, interviene il presidente della Coldiretti interprovinciale Fortunato Trezzi, citato da La Provincia. «Un fatto gravissimo. Non è più rinviabile il piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche», dichiara sottolineando che la situazione è «fuori controllo». E aggiunge: «È ora necessario proteggere i cittadini ma anche salvare gli animali: abbiamo un numero sempre crescente di capi di bestiame sbranati in Alta Lombardia, mentre la stagione dell’alpeggio è ancora all’inizio. Temiamo che il quadro possa solo peggiorare».
Foto di copertina da archivio
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