Milano, la Procura indaga per lesioni aggravate per le manganellate alla donna. Acquisiti altri video girati dagli studenti della Bocconi

La mossa dei giudici dopo la relazione della Polizia Locale che ricostruisce in dettaglio la vicenda. Gli agenti coinvolti saranno iscritti nel registro degli indagati

La procuratrice aggiunta di Milano Tiziana Siciliano ha aperto un’inchiesta per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione in relazione al “trattamento” riservato da quattro agenti di polizia locale ad una transessuale 41enne in zona Bocconi. Un video amatoriale diventato virale ha mostrato i quattro agenti colpire la donna – fermata a quanto sembra per avere infastidito i bambini di una scuola – con calci e colpi di manganello, immobilizzarla con spray al peperoncino e infine ammanettarla. Quando arriveranno in Procura gli atti di identificazione degli agenti coinvolti, si apprende ancora, questi ultimi saranno iscritti nel registro degli indagati. Nel frattempo i quattro sono stati identificati e spostati ai servizi interni della polizia locale.


La ricostruzione della vicenda

La prima relazione di servizio del comando della Polizia locale, che ha spinto la procura a contestare l’ipotesi di reato di lesioni con l’aggravante di «aver commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione o a un pubblico servizio», fornisce una ricostruzione di quanto accaduto oggi 24 maggio. Secondo quanto emerge dalla relazione, riportata nei dettagli dall’Ansa, gli agenti sarebbero intervenuti verso le 8 di questa mattina in via Giacosa, vicino al parco Trotter, perché la 41enne – che a quanto emerge aveva precedenti per reati da strada, come la resistenza – inveiva contro i passanti e gridava di “avere l’Aids”. Non è chiaro, riferiscono gli inquirenti, se si fosse anche denudata. Il tutto non molto lontano da una scuola, anche se pare non ci fossero bambini presenti. Assieme ai vigili è arrivata anche un’ambulanza. Gli agenti l’hanno fatta entrare nella loro auto per portarla al Reparto Radio Mobile di via Custodi per l’identificazione. Nel tragitto lei ha detto di non sentirsi molto bene, quindi gli agenti l’hanno fatta scendere, ma la donna a scappata all’altezza di via Castelbarco. I vigili sono riusciti a fermarla nuovamente in via Sarfatti 25, proprio sotto la biblioteca della Bocconi, dove la scena è stata ripresa da diversi studenti, i quali hanno già consegnato agli inquirenti alcuni video realizzati. Altri saranno acquisiti a breve, così come le immagini delle telecamere di sicurezza della zona. I pm procederanno altresì a sequestrare i manganelli e lo spray al peperoncino utilizzati contro la donna. Al termine della lunga vicenda, quando è stata portata negli uffici della Polizia locale, la 41enne ha comunque rifiutato il trasporto in ospedale ed è ora libera, denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.


I fatti visti da Palazzo Marino

Sulla vicenda era intervenuto nelle scorse ore anche il sindaco, Beppe Sala. «Non è certo una bella immagine, anzi è un fatto grave», aveva detto il primo cittadino, sottolineando che «per potere formalmente intervenire è necessario che la polizia locale faccia una relazione, nelle more di questa relazione i vigili in questione sono stati messi in servizi interni». Secondo quanto risulta ad Open, anche il municipio di Milano avrebbe inoltre aperto un’inchiesta interna per ricostruire l’accaduto.

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