Sudan, la denuncia di Msf: «Brutali e sistematici attacchi alle strutture sanitarie». La preoccupazione dell’Onu

L’inviato delle Nazioni unite: «Situazione disumana, orribile, tragica e assolutamente inutile»

Ospedali distrutti, magazzini saccheggiati, farmaci e veicoli rubati. È la denuncia che arriva da Medici Senza Frontiere in cui si parla di aggressioni contro il personale sanitario, saccheggi e occupazioni armate delle strutture mediche (non solo di Msf) in Sudan, dove da ormai cinque settimane si stanno scontrando l’esercito ordinario, guidato dal generale al-Burhan e i paramilitari del suo ex vice Dagalo. «Questo inaccettabile disprezzo dei principi umanitari e del diritto internazionale umanitario ostacola la capacità di Msf di fornire assistenza sanitaria alla popolazione, in un momento in cui c’è un disperato bisogno di aiuto», si legge nel comunicato ufficiale di Medici Senza Frontiere. «Stiamo assistendo a una violazione sistematica dei principi umanitari. Lo spazio umanitario per operare si sta riducendo ad un livello raramente visto prima», sottolinea Francesca Arcidiacono, capomissione di Msf in Sudan. «Dopo il saccheggio di uno dei nostri magazzini a Khartoum, i frigoriferi sono stati staccati e i farmaci sono stati gettati via. L’intera catena del freddo è andata in tilt: i medicinali non sono più utilizzabili per curare i pazienti. Siamo scossi e sconvolti da questi attacchi deplorevoli. Le persone sono in condizioni disperate, queste azioni violente rendono davvero difficile il lavoro degli operatori sanitari. Tutto questo è semplicemente assurdo».


MSF | L’Ospedale El Geneina saccheggiato, Darfur occidentale, Sudan

L’Onu: «Situazione disumana, orribile, tragica, brutale e assolutamente inutile»

Radhouane Nouicer, rappresentante scelto dall’Onu per documentare e delle violazioni dei diritti umani in Sudan, descrive una «situazione disumana, orribile, tragica, brutale e assolutamente inutile». In una nota ufficiale, Noucier sottolinea che «l’intero paese è tenuto in ostaggio: le persone si sentono sole e abbandonate tra la carenza cronica di cibo e acqua pulita, le case distrutte, gli attacchi indiscriminati nelle aree residenziali e i saccheggi diffusi». E il rappresentante dell’Onu conferma quanto denunciato da Msf, sottolineando che i medici negli ospedali sono vittima di attacchi, e sono sprovvisti di medicine e dell’attrezzatura medica necessaria per curare i pazienti. Non solo. Noucier ha sottolineato che in Sudan si sta registrando «un numero crescente di accuse di stupro e altre forme di violenza sessuale commesse da uomini in uniforme». Alla luce di ciò, Noucier e l’Onu ribadiscono l’urgenza di porre fine all’impunità e richiamano entrambe le fazioni alla responsabilità e a non violare i diritti umani, rispettando i cessate il fuoco e di facilitare le forniture di assistenza umanitaria.


Leggi anche: