Lucia Annunziata si è dimessa dalla Rai: «Atto di serietà». I motivi dell’addio e le confidenze ai collaboratori dei giorni scorsi

La giornalista e conduttrice lascia l’azienda dopo 30 anni: «Non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo»

Lucia Annunziata, conduttrice di Mezz’ora in più e già direttrice del Tg3, si è dimessa dalla Rai. L’annuncio arriva a poche ore dalla nomina dei nuovi direttori delle testate della tv pubblica, con Gian Marco Chiocci che da Adnkronos passa al Tg1, Antonio Preziosi al Tg2 e la conferma di Mario Orfeo al Tg3. L’annuncio dell’addio alla Rai e alla sua trasmissione è stato un fulmine a ciel sereno solo per chi segue da distante le vicende dell’azienda radio televisiva pubblica e soprattutto della giornalista campana. Nel 1993 era approdata in Rai con una sua trasmissione di approfondimento di seconda serata sulla Terza rete, al ritorno dal lungo periodo di corrispondenza dagli Stati Uniti per le principali testate italiane, fino a diventare presidente della Rai dieci anni più tardi.


Le motivazioni

Perché allora se ne è andata dalla trasmissione che aveva iniziato quasi in sordina nel primo pomeriggio della domenica di Rai 3, per poi ampliare sempre di più con un risultato crescente di pubblico? Nei giorni scorsi lo ha spiegato lei stessa ai suoi collaboratori e agli amici più fidati. «C’è una cosa che io ho sempre fatto con orgoglio nelle situazioni difficili: saper scegliere di andarmene con le mie gambe», aveva confidato, «l’ho fatto col Tg3, con la presidenza della Rai, e l’ho fatto anche con l’Huffington Post», lei che del giornale online era stata la prima direttrice, ora controllato dal gruppo Repubblica Stampa.


«Arrivo a questa scelta senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni», ha scritto in una nota inviata ai vertici Rai, «vi arrivo perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell’azienda che vi apprestare a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque».

La carriera e lo scontro con Roccella

Annunziata, giornalista e inviata per la Repubblica e Corriere della Sera a inizio carriera, è entrata in Rai a metà anni Novanta e dal 1996 al’98 è stata direttrice del Tg3 e presidente della Rai – seconda donna dopo Letizia Moratti – dal 2003 al 2004. Dal 2005 conduce su Rai 3 In 1/2 h, programma di approfondimento politico, poi diventato Mezz’ora in più. Il 19 marzo scorso si è resa protagonista di un acceso diverbio con la ministra per le Pari opportunità e le Famiglie Eugenia Roccella, che difendeva la scelta del governo sul riconoscimento della omogenitorialità, dopo l’interruzione delle trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei figli nati da coppie arcobaleno e il parere negativo del Senato al un regolamento europeo sul certificato di filiazione. La conduttrice si era lasciata sfuggire un’imprecazione: «Stiamo parlando di una scelta ideologica, ed è legittimo», la incalza la giornalista, «questo si può fare senza surrettiziamente, mi perdoni, senza chiudere in Commissione del Senato le politiche europee per poi bloccare la trascrizione dei certificati di nascita dei figli già nati: prendetevi la responsabilità di farle queste leggi, ca**o». La decisione di Annunziata arriva dopo un altro addio eccellente, quello di Fabio Fazio che dopo 40 anni in Rai è approdato a Warner Bros Discovery.

Foto di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI

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