Irruzione all’alba, porta sfondata e pistola puntata al volto. Polemiche roventi in Germania dopo il blitz contro Carla, leader di Ultima generazione e 13 suoi compagni – Il video

L’attivista ha raccontato la paura vissuta durante l’irruzione della polizia in casa sua e ha attaccato il governo di Olaf Scholz che «sta violando la Costituzione» mandando i suoi figli «in un inferno climatico»

Un mattino di fine maggio un reparto speciale della polizia tedesca fa irruzione in casa di 14 fra i più noti attivisti di Letzte Generation, che è il nome in Germania di Ultima generazione. Pistole e mitra in pugno i poliziotti entrano in casa degli attivisti, compresa quella della portavoce del movimento ambientalista in Germania, Carla Hinrichs che poi racconterà in un video come sia stata svegliata da un rumore come «un tuono» (la porta di casa abbattuta nel blitz) e di essersi trovata ancora sotto le coperte con un poliziotto davanti che le puntava la pistola.


Il racconto della Hinrichs nel video è drammatico: «Si fa fatica a immaginarlo», esordisce, «Lo abbiamo visto solo nei film. All’improvviso ti svegli perché la porta di casa viene colpita da un tuono. Ti svegli perché uno urla “Polizia!”. E vedi un poliziotto con un giubbotto antiproiettile in piedi davanti al tuo letto che ti punta contro una pistola. Poi perquisiscono tutto. Poi prendono tutto, tutto ciò che fa parte della tua vita quotidiana. Questo fa paura. Mi spaventano. Cercano di spaventarmi».


Carla Hinrichs portata via dalla polizia dopo il blitz

La portavoce di Ultima generazione in Germania rilasciata dopo il fermo provvisorio continua così il video: «Abbiamo dimostrato a tutti, ogni giorno, che questo governo sta violando la sua Costituzione. Che questo governo sta mandando i suoi stessi figli in un inferno climatico. Ho paura. Il poliziotto capo del blitz ha dei figli: glielo ho chiesto. Gli ho parlato del disastro, gli ho raccontato di cosa ho paura. Ho paura che questo Stato mandi i suoi uomini nel mia casa con le armi spianate. Ma temo ancora di più che questo Stato ci faccia precipitare tutti in questa catastrofe. Temo che lascerà che i suoi stessi cittadini precipitino in questa catastrofe… E non faccia nulla per evitarlo…».

Il blitz contro gli attivisti ha scatenato feroci polemiche sia sulla stampa che nel Parlamento tedesco, dove gli esponenti storici dei Verdi hanno dato solidarietà agli attivisti di Ultima Generazione. Venerdì 26 maggio in tutta la Germania si sono tenuti cortei e manifestazioni ambientaliste di protesta nei confronti di quanto è avvenuto. Ma il blitz della polizia non è una novità: già a metà dicembre un’operazione simile tirò giù dal letto all’alba 11 attivisti cui furono sequestrati telefonini e computer.

Operazioni di questa natura si erano viste in Germania come in altri paesi europei molti anni fa quando si dava la caccia ai terroristi politici e in tempi più recenti durante indagini sul terrorismo internazionale con blitz nelle abitazioni di presunti militanti di Al Qaeda, dell’Isis o di altre sigle terroristiche. Non è un riferimento a caso, perché in molti distretti giudiziari tedeschi Ultima generazione è ritenuta una «organizzazione criminale» spesso affine a quelle terroristiche.

Sono state alcune azioni di protesta che hanno bloccato stabilimenti aziendali, raffinerie ed oleodotti ad avere convinto alcuni tribunali e buona parte della politica (soprattutto la Cdu) che Ultima Generazione stesse facendo il salto verso l’organizzazione criminale. E sono scattate operazioni di polizia conseguenti alle ipotesi di accusa dei magistrati. Ma non in tutta la Germania i magistrati la pensano così, e più volte questa definizione di “organizzazione criminale” è stata respinta dai tribunali. Sempre da quello di Berlino.

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