Roma, bimbo di tre anni muore annegato in una piscina a Centocelle: «40 minuti in acqua, c’è un fimato»

Gli inquirenti stanno ricostruendo le fasi precedenti alla caduta

Ieri sera, poco prima delle 20, un bambino di 3 anni è stato trovato morto nella piscina di un centro sportivo in viale della Primavera, in zona Centocelle, a Roma. Inutili i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che il bambino stesse partecipando insieme alla famiglia a una festa organizzata dalla comunità ivoriana in una sala del centro sportivo. A un certo punto, il piccolo si sarebbe allontanato dal locale che ospitava i festeggiamenti, avrebbe superato una recinzione e si sarebbe tuffato nella piscina senza riuscire poi a riemergere. Sull’episodio indagano i carabinieri della stazione di Roma Centocelle, insieme al nucleo operativo della compagnia di Roma Casilino e sotto il coordinamento della procura.


Il filmato

Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire le fasi precedenti alla caduta nella vasca e per verificare se ci sono stati ritardi nell’allertare i soccorsi. L’area della piscina è stata chiusa al pubblico per permettere l’intervento degli ispettori dell’Asl. Un video delle telecamere presenti all’interno del centro sportivo ha ripreso tutte le fasi che hanno preceduto la morte. Il piccolo, in base a quanto emerge, è caduto nella vasca e sarebbe stato trovato solo dopo quaranta minuti. Gli inquirenti hanno ascoltato dei testimoni e dal loro racconto emerge che il bimbo ha vagato da solo per alcuni minuti all’interno del centro sportivo: ha raggiunto anche i campi da tennis e lì alcuni lo avrebbero notato e riportato anche dalla madre che stava partecipando ad una festa della comunità ivoriana. Il bimbo si sarebbe, però, nuovamente allontanato per raggiungere la piscina dopo avere scavalcato delle recinzioni. Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato che oggi si recherà nella scuola.


Mentre sono in corso le indagini per ricostruire quanto accaduto, il quotidiano La Repubblica riporta le dichiarazioni di uno dei proprietari della struttura dove era in corso in una sala il battesimo di uno dei membri della famiglia ivoriana: «I genitori hanno lasciato trenta, quaranta bambini allo stato brado. – ha spiegato l’uomo a Repubblica -. Sono stati richiamati più volte dalla nostra sicurezza, abbiamo chiamato più volte i genitori ma se ne sono fregati». E ancora: «Sono entrati nei campi da tennis, in quelli da calcio. Noi stavamo impazzendo, abbiamo provato a recuperarli uno a uno e a riportarli ai genitori, ma niente».

Credits foto: UNSPLASH/Thom Milkovic

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