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«Gli 007 della tragedia sul Lago Maggiore erano lì per un summit nei laboratori Euratom»

08 Giugno 2023 - 08:47 Redazione
L'indiscrezione del settimanale Oggi

Gli agenti dei servizi segreti italiani e israeliani “in gita” sul Lago Maggiore erano lì per riunirsi nei laboratori di Euratom. Che si trovano a Ispra, circa 10 chilometri a nord del punto in cui l’imbarcazione di Claudio Carminati è affondata causando quattro morti. A sostenerlo è il settimanale Oggi. Che ha raccolto le dichiarazioni di diportisti e conoscenti di Carminati. Il sabato prima del naufragio Carminati e la moglie avrebbero fatto espressamente cenno all’impegno preso per portare sul lago un gruppo di Euratom.

Cos’è Euratom

Nato sotto le insegne del Cnrn (Comitato nazionale per le ricerche nucleari), diventato poi Cnen, Enea e oggi Euratom CCR (centro comune di ricerca), dalla metà degli anni Cinquanta il centro di Ispra è uno dei poli più importanti in Europa e nel mondo per la ricerca e la sperimentazione di tecnologie per lo sfruttamento dell’energia nucleare e il trattamento delle scorie radioattive. Per la delicatezza delle ricerche e la qualità strategica delle informazioni custodite, i laboratori di Ispra costituiscono da sempre uno snodo della massima importanza per il nostro spionaggio. Il centro viene tenuto sotto costante osservazione per la messa in sicurezza dei laboratori e dei segreti in essi custoditi, ed è anche un riferimento per preparare sul piano tecnico-scientifico le più delicate missioni di intelligence in campo nucleare.

L’Iran

Il settimanale accosta le informazioni raccolte sul lago con le notizie diffuse dalla rete televisiva israeliana Channel 12. Il media, citando fonti dei servizi, ha di fatto confermato «l’incontro tra agenti segreti israeliani e italiani in una località sul lago Maggiore per la chiusura di una lunga operazione coronata da successo legata alle tecnologie di armamento non convenzionale iraniane». Nei giorni scorsi si era parlato di una missione del Mossad per fermare l’approvvigionamento di macchine da parte dell’Iran. Si era anche parlato della necessità di spiare gli oligarchi russi residenti in zona.

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