La storia della missione del Mossad e degli 007 italiani prima del naufragio sul Lago Maggiore

Uomini dell’Aise e dell’Aisi nella barca. La missione “anti-proliferazione” tra Piemonte e Lombardia

C’erano anche alcuni uomini dell’Aise oltre a quelli dell’Aisi e del Mossad sulla Love Boat naufragata sul Lago Maggiore. È l’agenzia dei servizi segreti che svolge operazioni al di fuori dei confini. Eppure, racconta oggi Repubblica, erano in Lombardia e in Piemonte. Per la “festa di compleanno” di uno degli astanti, come è stato spiegato subito dopo la morte di 4 dei 23 passeggeri? La “Good…uria” di Claudio Carminati in mattinata era approdata sull’isola dei Pescatori. Che in questi ultimi mesi è popolata da russi che investono capitali sospetti in alberghi e ville. Gli agenti avevano pranzato in un ristorante stellato. Ma il sospetto è che la missione fosse in atto da prima. Anzi, che ci fosse già stata.


La barca

Di certo c’è che la barca era omologata per 15 persone ma ce n’erano 23. L’ipotesi è quella di una spedizione del Mossad con l’appoggio degli italiani. E vincolata alla presenza dello skipper e di sua moglie, la russa Anna Bozhkova, 50 anni, una delle vittime insieme agli agenti Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, 53 e 62 anni, e all’ex Mossad Shimoni Erez, anch’egli di 53 anni. Anna aveva un permesso di soggiorno a tempo illimitato in Italia. Le indagini del sostituto Massimo De Filippo rimarranno circoscritte alla strage. Ma il pm dovrà comunque ispezionare lo scafo una volta che verrà trasferito sulle sponde di Sesto Calende. Per il trasferimento si attende una gru. Ci vorranno alcuni giorni.


Missione Anti-Proliferazione

Il Corriere della Sera invece racconta di una missione per la sicurezza di Israele condotta in Piemonte e Lombardia insieme all’intelligence italiana. Il nome è “anti-proliferazione”. E serve a fermare che agenti di altri paesi si approprino di macchinari, tecnologia e ovviamente armi. In questo caso, spiega il quotidiano, l’avversario comune degli 007 italiani e israeliani è un paese del Medio Oriente che non viene nominato. Qualche anno fa ce n’era stata un’altra tra Italia e Svizzera. Serviva a intercettare apparecchiature farmaceutiche prossime a passare attraverso aziende di diversi paesi. La destinazione finale era un centro di ricerca di sui vaccini, impegnato nel programma di sviluppo di tossine batteriologiche di uno “Stato canaglia”.

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