Al Pride di Bari la madrina sarà Bruna, la donna trans aggredita dai poliziotti a Milano

«Non escludiamo di prendere parte al procedimento giudiziario che la vedrà coinvolta», hanno aggiunto gli organizzatori della manifestazione

La madrina del pride di Bari sarà Bruna, la donna brasiliana transgender pestata con calci e manganellate lo scorso 24 maggio da un gruppo di agenti della polizia locale di Milano. La stessa donna «raccontata dai giornali sempre coi pronomi sbagliati, con l’aggettivo trans usato come sostantivo, con l’ossessione per i suoi genitali», dichiarano gli organizzatori della manifestazione pugliese. E aggiungono: «Bruna rappresenta tutte le discriminazioni contro cui ci battiamo. Una donna trans, razzializzata, vittima di soprusi istituzionali. Bruna per molti è il male, corrisponde a quella disumanizzazione agìta dalla politica di governo attraverso dichiarazioni, sempre più gravi, fino a sfociare nei gesti, a legittimare un sentimento di orrore che cerca giustificazione nella difesa dei bambini».


Il riferimento ad Arisa

«Non ci servono popstars per renderci conto del baratro a cui siamo prossimə», dichiarano in quello che sembra un riferimento alle parole di Arisa, che, dopo aver apprezzato la premier Giorgia Meloni, ha ricevuto le critiche della comunità arcobaleno, e poi rinunciato al suo ruolo di madrina del Pride di Milano in seguito alle polemiche. «Serve una presa di coscienza urgente delle violenze che Bruna rappresenta, sulla sua pelle», aggiunge il pride di Bari. La decisione è stata comunicata oggi, e accolta con gioia e applausi. Bruna si è detta felice di poter partecipare alla manifestazione in veste di madrina. «Non escludiamo di prendere parte al procedimento giudiziario che la vedrà coinvolta», hanno aggiunto gli organizzatori, riferendosi alla denuncia presentata dalla donna per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione e dalla discriminazione, oltre che di tortura e minacce gravi nei confronti degli agenti.


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