Paura nel carcere di Frosinone, un detenuto tenta di tagliare la gola a un agente. Il sindacato: «Può andare solo peggio»

L’agente è stato trasportato in ospedale in ambulanza per la sutura della ferita alla gola. Non si conoscono le condizioni di salute dell’agente, ma non sarebbe in pericolo di vita

Ancora paura nel carcere di Frosinone, dove un detenuto con problemi psichiatrici accertati ha ferito gravemente un agente della Polizia penitenziarie alla gola con una lametta. A renderlo noto la Fns Cisl Lazio, che ha definito preoccupante la situazione della casa circondariale del capoluogo. L’agente è stato trasportato in ospedale in ambulanza per la sutura della ferita alla gola. A darne notizia Gennarino De Fazio, il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria: «Un detenuto della Casa Circondariale di Frosinone ha violentemente aggredito un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria sferrandogli un colpo alla gola, probabilmente con una lama rudimentale o una lametta da barba. Grazie al professionale intervento di altri colleghi il ristretto è stato immobilizzato e il poliziotto ferito è stato soccorso e immediatamente trasportato presso l’ospedale cittadino». Secondo quanto riferito dalle autorità, l’agente è stato colpito alla gola dal detenuto poco dopo avergli aperto la cella per accompagnarlo a fare la doccia. Pochi attimi dopo, però, il detenuto avrebbe tirato fuori una lametta e avrebbe colpito al collo l’agente. E De Fazio ha concluso: «Non conosciamo ancora le condizioni dell’agente, ma non sarebbe in pericolo di vita». Lo scorso 30 maggio, sempre nel carcere di Frosinone, secondo quanto denunciato dal sindacato Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) un agente della Polizia penitenziaria sarebbe stato colpito alla testa alla testa da un detenuto con un lettore cd. Un colpo che non ha causato gravi lesioni all’agente, che ha riportato alcune lievi escoriazioni.


L’allarme del sindacato

 Il segretario generale della Uilpa, dopo l’attacco con la lametta contro l’agente, ha sottolineato che la situazione nel carcere di Frosinone, così come in altre case circondariali italiane, è sempre più difficile: «Dopo la sparatoria del 19 settembre 2021, Frosinone e le carceri in generale si confermano come teatri di violenza inaudita e luoghi in cui circolano armi di varia natura, oltre a sostanze stupefacenti, smartphone e molto altro. Il personale di polizia penitenziaria attualmente è carente di circa 80 unità. Il fenomeno delle aggressioni è sempre più dilagante, il rispetto delle regole, garantire la legalità, innesca in certi detenuti facinorosi il pretesto per aggredire gli agenti, perché purtroppo hanno la consapevolezza che lo Stato sta dimostrando tutta la sua debolezza permettendo che gli agenti siano le vittime sacrificali. Per la Fns Cisl Lazio occorrono urgenti e radicali interventi perché il personale è stremato». E in un comunicato Gennarino De Fazio conclude: «Continuando così, e con oltre quattro aggressioni al giorno, la situazione è chiaramente destinata a degenerare ulteriormente e temiamo che possa succedere il peggio, ancor di più che nel marzo del 2020 quando si scatenarono rivolte e si contarono 13 morti fra i reclusi».


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