Da «Carnevalata» a «strumento per difendere i diritti Lgbtq+»: cinque giovani politici a confronto sul Pride – Il video

Cinque esponenti di cinque partiti diversi a confronto sulle manifestazioni che, nel mese di giugno, si svolgono nelle città italiane

Con una mozione a voto segreto, l’Aula del Consiglio regionale della Lombardia ha deciso di non inviare nessun delegato istituzionale al Pride di Milano, sabato 24 giugno. Per la manifestazione che la comunità lgbtqia+ ha organizzato a Roma, domani 10 giugno, la Regione Lazio ha revocato il patrocinio. Due amministrazioni governate dal centrodestra a trazione Fratelli d’Italia, entrambe hanno agito in direzione contraria rispetto a quanto fatto dagli stessi enti un anno fa. È la polemica della settimana e i suoi strascichi, verosimilmente, si faranno sentire durante tutto il pride month. Abbiamo chiesto ai giovani esponenti politici che hanno partecipato al primo incontro di Open Space: le lotte che costruiscono il futuro qual è la loro posizione sul tema. Prima e, soprattutto, durante il dibattito, lo scontro di visioni è stato forte. Per Marco Bestetti, consigliere lombardo di Fratelli d’Italia, la giunta della Regione si è «giustamente rimessa al voto dell’Aula». La quale, «rappresentando i cittadini lombardi, ha deciso di negare il patrocinio». Secondo Bestetti, che qualche mese fa ha lasciato Forza Italia, i motivi per i quali non appoggiare istituzionalmente il Pride sono essenzialmente due: «Uno di natura estetica, un altro di tipo contenutistico».


Bestetti: «Una carnevalata che fa proposte politiche contra legem»

L’ex coordinatore nazionale del movimento giovanile di Forza Italia ha detto a Open: «Il pride, negli anni, ha perso molto di quello che originariamente era, ovvero una piattaforma per la rivendicazione dei diritti. È diventato una carnevalata. Basta digitare su Google per vedere delle immagini che hanno poco a che vedere con i diritti: mettersi a quattro zampe al guinzaglio non credo c’entri qualcosa con le rivendicazioni. Esporre cartelli offensivi per chi ha fede nella religione cristiana, ecco non vedo l’attinenza. Ancora, gli insulti anche molto pesanti contro gli esponenti del centrodestra non è certo un modo positivo per affrontare la questione dei diritti. È diventato altro». Dal punto di vista contenutistico, per Bestetti «il pride ha assunto legittimamente una connotazione politica, con una piattaforma ma anche delle proposte di natura politica, alcune contra legem come la maternità surrogata o utero in affitto, per intenderci: pratica contraria alla legge italiana. È una manifestazione che rivendica queste posizione e credo non possa avere il supporto istituzionale di un ente come Regione Lombardia. Se davvero l’obiettivo fosse quello di vedersi, come è giusto, riconoscere dei diritti, le manifestazioni come il pride credo siano lo strumento peggiore da utilizzare: acuiscono divisioni e non aggiungono nulla in termini di rivendicazioni, sulle quali discutendo potremmo trovare molti più punti in comune».


Cappello: «Il Parlamento deve fare leggi per normare i diritti, non deve decidere se si tratta di diritti o desideri»

L’attuale esponente di Fratelli d’Italia si è dichiarato anche contrario alle adozioni da parte di coppie omogenitoriali, distinguendo «il legittimo e bellissimo desiderio di avere un figlio» dal diritto di essere genitore: «Desideri e diritti sono cose diverse». Seppure è consapevole che il suo partito, in buona parte, non la pensa come lui, il forzista Jonathan Lobati, collega di Bestetti in Regione, ha mostrato una posizione di maggiore apertura: «Sono a favore dell’adozione da parte delle persone dello stesso sesso. È meglio che lasciare un bambino da solo». Il consigliere di Forza Italia, invece, ha espresso netta contrarietà alla maternità surrogata. La portavoce nazionale di Italia Viva, Alessia Cappello, non ha preclusioni sulla gestazione per altri. L’assessora al Comune di Milano allo Sviluppo economico e alle Politiche del lavoro ha invitato gli altri esponenti a ragionare sulla questione, poiché «il Parlamento o gli organi di governo non devono essere delle istituzioni che concedono o meno un diritto. Devono essere il luogo che norma, che decide come quel diritto deve essere applicato». Ha preso la maternità surrogata ad esempio della sua tesi: «Premetto che io sono contraria alla mercificazione della donna. Da questo a dire che le coppie omogenitoriali non possano realizzare il desiderio di avere un figlio, secondo me c’è un mare in mezzo. Il Parlamento dovrebbe fare delle leggi per tutelare la donna e al tempo stesso tutelare il diritto delle famiglie arcobaleno. Il Parlamento deve fare questo, non discutere se un desiderio è un diritto o un non diritto».

Cristallo: «Il pride è fondamentale per rivendicare quei diritti lgbtqia+ che stanno subendo un attacco dal governo»

L’assessora del Comune di Milano ha rivendicato di aver concesso il patrocinio, per tutto il mese del pride, all’area di Porta Venezia. Per Cappello, i Pride restano necessari «perché non bisogna mai abbassare l’attenzione sui diritti». Vi prenderà parte, così come le due esponenti del Partito democratico Jasmine Cristallo e Caterina Cerroni. La prima, ex referente nazionale delle Sardine e oggi membro della direzione nazionale del Nazareno, ha contestato Bestetti su più punti. Riguardo ai cartelli che irridono i politici, ha affermato: «Si chiama dissenso ed è un esercizio di democrazia». Per Cristallo i Pride assumono ancora più importanza in questo momento storico, dove le forze politiche di centrodestra sono al governo a livello centrale e nella maggior parte dei territori del Paese. «Il pride è importantissimo perché consente a una comunità vastissima, abitata da molteplici idee, di poter rivendicare con orgoglio quei diritti lgbtqia+ che stanno subendo un attacco frontale dal governo. La destra collega un’idea falsa e strumentale al pride, alla stessa maniera con cui collega la gestazione per altri ai diritti fondamentali e primari di quei bambini che arrivano o vivono in questo Paese e sono figli di coppie omogenitoriali».

Cerroni: «Non è il pride a essere divisivo. La cosa divisiva è applaudire la bocciatura di una legge come il ddl Zan»

Cristallo ha ammesso di avere delle riserve sul tema della gestazione per altri, soprattutto per la sua suscettibilità verso delle «dinamiche di neoliberismo esasperato». Però, ha ribadito, «l’attacco ai figli delle coppie omogenitoriali, così come la privazione del patrocinio al pride, sono cose che non hanno nulla a che vedere con la gestazione per altri, che anzi viene usata dalle destre per attaccare la comunità lgbtqia+». Cerroni è la segretaria dei Giovani democratici, la componente giovanile del Pd. Sta per lasciare il suo incarico dopo due anni di mandato. È intervenuta sulla questione attaccando il centrodestra per aver stimolato il blocco delle trascrizioni all’anagrafe dei certificati di genitorialità di persone dello stesso sesso. «Il diritto delle persone a essere se stesse, così come il diritto di un figlio a essere riconosciuto appartengono a un campo che non deve essere oggetto di scontro politico, sono le basi minime di uno stato di diritto che dovrebbe essere riconosciute da tutte e tutti». Cerroni si è rivolta, poi, a Bestetti: «Penso che sia molto grave pensare di definire una persona come una maschera di carnevale, una manifestazione di libertà come una carnevalata. La cosa divisiva è applaudire la bocciatura di una legge che voleva proteggere le persone contro i crimini d’odio. Credo che sia molto divisivo pretendere di dire a un altro essere umano in che modo deve protestare: è la struttura patriarcale della nostra società a generare tutto ciò».

Il video del dibattito integrale

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