Morte di Berlusconi, il saluto del suo Milan da Gullit ad Ancelotti: «Una storia meravigliosa» – Il video

Prima dell’ingresso in politica, il Cavaliere si era lanciato nel mondo del calcio: 31 anni con i rossoneri, poi dal 2018 l’avventura con il Monza

I settori in cui Silvio Berlusconi ha operato sono molteplici, dall’edilizia alle telecomunicazioni, mentre la politica è arrivata in un secondo momento. Otto anni prima della celebre discesa in campo del 1994, attraverso la sua holding, acquistò il Milan. La storia tra il Cavaliere e i rossoneri è durata 31 anni, «una storia meravigliosa» la definisce, oggi, la società di calcio: circa sette minuti di video per raccontare l’avventura di Berlusconi nelle vesti da presidente. «Il presidente che ha vinto più di tutti, più di Santiago Bernabeu», ricorda il giornalista Mauro Suma. Dal momento di Tancredi colpito da un petardo in Milan-Roma del 1987 ai trionfi internazionali, «un visionario che ha sognato una favola appassionante e la realtà è stata di gran lunga superiore al sogno stesso. E questa è la grande eredità di Silvio Berlusconi». Sui suoi profili social, l’ex calciatore olandese del Milan, Ruud Gullit, commenta così la morte del Cavaliere: «Riposa in pace Mr. Berlusconi. Per sempre grato per l’opportunità che mi hai dato di giocare per il tuo iconico club». Con Marco Van Basten e Frank Rijkaard, Gullit componeva lo storico trio degli olandesi, allenato da Arrigo Sacchi: «Era un uomo generoso, era un passo avanti a tutti. Vedeva quello che altri non vedevano, a tutti i livelli. Ho conosciuto una grande persona. È stato come una slavina che cade in uno stagno. Ha trascinato il calcio italiano. Andate a vedere dal 1983 al 1993 quante coppe si sono vinte in Italia sotto la spinta di Berlusconi. Il traino è stato lui», dichiara il tecnico.


Tra gli allenatori, Fabio Capello a Sky Sport: «Personaggio unico, con una forza e un carisma che ho visto in poche altre persone. Tanti hanno cercato di fare come lui senza riuscirci, aveva capacità manageriale e capacità di trovare uomini giusti per raggiungere gli obiettivi. Sapeva scegliere. Ha fatto cose incredibili. Ricordo la prima volta a Milanello che disse che voleva far diventare il Milan la squadra più forte del mondo, e ci riuscì. Ha creato televisioni, ha creato il Milan. Capiva subito chi era importante e chi aveva idee giuste, ma pure i momenti in cui intervenire. Di tutti gli acquisti che ha fatto, fra giocatori e allenatori, ne ha sbagliati pochi. Un ricordo? Nel 2007 allenavo il Real Madrid e mi chiese di Ronaldo, gli dissi che era il più forte che avessi mai allenato ma che oramai non aveva più voglia e che lo avevamo già venduto in Arabia Saudita. Il giorno dopo Ronaldo era un giocatore del Milan». E ancora, la bandiera rossonera Franco Baresi: «Mi sento più solo. Per me era come un padre, un presidente unico e affettuoso per tutti. Ha realizzato i miei sogni». Un altro difensore simbolo del Milan targato Berlusconi, Paolo Maldini, scrive su Instagram: «Ci lascia un genio, visionario e sognatore, ma soprattutto un amico che ha cambiato la storia della nostra Italia. Grazie di tutto Presidente, hai fatto vivere a tutti noi milanisti un sogno lungo più di 30 anni, nessuno sarà mai come te».


Filippo Inzaghi, nel 2007, donò a Berlusconi la sua ultima Champions League, grazie a una doppietta in finale contro il Liverpool. Pippo, come si fa chiamare l’ex attaccante, ricorda con alcune foto su Instagram il suo presidente: «Porterò per sempre nel cuore la sua intelligenza, la sua capacità di circondarsi sempre di persone valide e perspicaci, la sua esuberanza e la sua fame di vittoria. Sono i segreti del suo successo! Insieme a lei abbiamo scritto tante pagine speciali del calcio Italiano e lei per me rimarrà sempre e solo l’unico, grande presidente. Con affetto Pippo». L’allenatore del Milan, nell’anno dell’ultimo trionfo europeo di Berlusconi, era Carlo Ancelotti. Il quale, su Twitter, scrive: «La tristezza di oggi non cancella i momenti felici passati insieme. Rimane una riconoscenza infinita al presidente, ma soprattutto ad un uomo ironico, leale, intelligente, sincero, fondamentale nella mia avventura da calciatore prima e da allenatore poi. Grazie presidente». Tanti personaggi passati dal Milan si ritrovano nella commemorazione dell’ex presidente defunto. Ma anche il Monza, che Berlusconi rilevò nel 2018, partecipa al cordoglio: «Un vuoto che non potrà mai essere colmato, per sempre con noi. Grazie di tutto presidente», si legge sull’account Twitter della squadra brianzola che, con il duo Berlusconi e Adriano Galliani, è risalita dalla Serie C alla Serie A nel giro di pochi anni. Le parole sono quelle dell’attuale amministratore delegato del Monza. Che aggiunge: «Affranto, senza parole, con immenso dolore piango l’amico, il maestro di tutto, la persona che mi ha cambiato la vita per oltre 43 anni. Riposa in pace caro presidente. Con tanto, tanto amore».

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