Meloni promette norme rapide sull’oblio oncologico. Ecco cosa prevedono le proposte di legge dei vari partiti

La norma sull’oblio oncologico abolirebbe l’obbligo per gli ex pazienti oncologici di dichiarare di essere stati malati di cancro prima di sottoscrivere qualsiasi tipo di polizza assicurativa, contratto bancario, di lavoro, di poter accedere a pratiche di adozione di minori e ai concorsi pubblici

«Il governo guarda con grande attenzione alle proposte di legge parlamentari sull’oblio oncologico. Per questo ho chiesto al ministro della Salute Schillaci di seguire l’iter e assicurare il contributo necessario dell’esecutivo. L’obiettivo che ci poniamo è arrivare nel più breve tempo possibile a una norma capace di dare risposte a un problema estremamente concreto e che incide molto sulla vita di tantissimi italiani». A dichiararlo in una nota è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha confermato che «il governo è pronto a dare il proprio supporto per trovare soluzioni adeguate a quella che ritiene una problematica di particolare rilievo per tanti cittadini guariti dal cancro costretti ancora ad affrontare numerose difficoltà burocratiche per il ritorno a una vita normale». La norma sull’oblio oncologico abolirebbe l’obbligo per gli ex pazienti oncologici di dichiarare di essere stati malati di cancro prima di sottoscrivere qualsiasi tipo di polizza assicurativa, contratto bancario, di lavoro, di poter accedere a pratiche di adozione di minori e ai concorsi pubblici. Secondo i dati attuali, il provvedimento andrebbe a tutelare circa un milione di italiani guariti dal tumore.


Cos’è l’oblio oncologico

Ma in cosa consiste l’oblio oncologico? Sostanzialmente si tratta del diritto di una persona che ha avuto un tumore, e ne è guarita, a non rivelare informazioni sul proprio passato sanitario per non subire discriminazioni. Il provvedimento vieterebbe di dover dare conto del proprio passato sanitario a datori di lavoro, ma anche a banche e assicurazioni e in tribunale. Secondo le norme attualmente in vigore, gli ex pazienti oncologici nel caso in cui vogliano accedere – per esempio – a un mutuo o a un prestito, sono tenuti a dar conto della propria storia clinica. Anche se guariti, gli ex pazienti oncologici o non riescono ad accedere a questi strumenti finanziari di medio-lungo corso perché si ritiene che abbiano un’aspettativa di vita più breve rispetto alle persone che non hanno avuto patologie tumorali, o ancora vengono loro imposti oneri ulteriori rispetto a quelli normalmente previsti. Limiti – anche se è prevista una valutazione caso per caso – ci sono anche per gli ex malati che vogliono adottare un bambino.


Le 5 proposte di legge sull’oblio oncologico

Attualmente sono cinque i disegni di legge depositati in commissione Affari sociali alla Camera in materia di «disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche». Tutte le proposte di legge presentate prevedono l’introduzione di «misure volte ad assicurare che alla guarigione clinica della persona corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di eguaglianza rispetto al resto della popolazione, con particolare riferimento all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché alle procedure di adozione di minori». Due proposte sono state presentate dalla maggioranza: una a prima firma dell’onorevole Patrizia Marocco di Forza Italia e una seconda da Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia. Altri tre testi sono stati presentati dalle forze di opposizione. Uno vede come prima firmataria l’onorevole Boschi di Italia Viva, il secondo del Pd, con Marco Furfaro come primo firmatario, e un terzo presentato dal M5s, con prima firmataria l’onorevole Gilda Sportiello.

Differenze e analogie tra i diversi testi

Tutti e cinque i testi prevedono misure simili tra loro e prevedono il diritto all’oblio oncologico a 10 anni dalla conclusione delle terapie, che si riducono a 5 anni per chi ha ricevuto diagnosi di cancro prima dei 18 o dei 21 anni. Nella proposta presentata da Rizzetto di FdI vengono in particolare messe in luce le «penalizzazioni» che un ex paziente oncologico incontra nel percorso lavorativo o nel caso in cui richiedano «mutui, prestiti, assicurazioni a istituti bancari e assicurativi», aggiungendo che «la loro condizione può diventare ragione per vedersi respingere la domanda per adottare un minore». Nel disegno di legge presentato dal M5s sono presenti anche disposizioni «in materia di organizzazione delle attività di assistenza e riabilitazione oncologica». Quest’ultimo aspetto viene posto in evidenza anche nelle proposte presentate sia da Patrizia Marrocco di Forza Italia, sia nel testo presentato dal Partito Democratico.

Sia nel testo di FdI, sia nel disegno di legge del M5s, è prevista, inoltre, l’istituzione di un supervisore per l’applicazione della legge, un Garante (per FdI) o una Consulta (per il M5s) o il Garante privacy con l’ausilio dell’Antitrust (per IV-Azione) per «la parità di trattamento delle persone che sono state affette da patologie oncologiche». Nella proposta di legge della forzista Marocco viene inoltre posto l’accento sulla necessità di tutelare gli ex pazienti oncologici in caso di concorsi pubblici. La proposta presentata da Italia Viva prevede invece che venga considerata «scorretta la pratica commerciale di una banca, di un’assicurazione o di un intermediario finanziario che ometta di informare il consumatore in merito al suo diritto a non fornire informazioni relative a pregresse condizioni di salute». Nel testo di cui Boschi è prima firmataria viene previsto inoltre che il ministero della Salute possa ridefinire i termini temporali per il diritto all’oblio «in ragione della natura di alcune neoplasie».

Le indicazioni dell’Unione Europea

In Europa l’oblio oncologico esiste già in alcuni Paesi, tra cui Francia, Belgio, Portogallo, Lussemburgo, Olanda e Spagna. Il Parlamento Europeo, il 16 febbraio 2022, ha stabilito che un ex paziente oncologico ha il diritto di non rendere nota la sua patologia tumorale pregressa e ha chiesto a tutti i Paesi membri di adottare entro il 2025 legislazioni sul diritto all’oblio oncologico (“right to be forgotten”), ossia l’abolizione dell’obbligo di dichiarare o di chiedere dati circa l’occorrenza di un tumore dopo un certo periodo di tempo dal momento della guarigione senza recidive. Il provvedimento si inserirebbe inoltre nel solco del Piano europeo di lotta contro il cancro che ha l’obiettivo non solo di garantire la sopravvivenza al tumore, ma anche – una volta guariti – di assicurare una vita senza discriminazioni agli ex pazienti oncologici, per il ritorno a una vita normale, produttiva e di qualità grazie anche a tempestivi interventi di riabilitazione, essenziali per il recupero fisico, nutrizionale, cognitivo, psicologico e sociale di quanti sono guariti dal cancro.

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