Il supertestimone su Kata, la bambina scomparsa a Firenze, non esiste. Nessuno ha visto la bimba «trascinata via con la forza»

La conferma dai carabinieri. Scarcerato il papà della piccola, in modo che possa stare vicino alla famiglia

Kata, la bambina peruviana scomparsa a Firenze sabato pomeriggio, sembra svanita nel nulla. Le ispezioni fatte ieri sera nel palazzo adiacente all’ex albergo occupato, dove vive la famiglia della piccola, hanno dato esito negativo. Così come le testimonianze finora raccolte: da quella di una bimba sull’autobus a Bologna a quella del supertestimone che avrebbe visto la piccola trascinata via con la forza. Per quest’ultima il supertestimone nemmeno esiste. Quello che hanno raccolto finora i carabinieri sono indicazioni fornite da persone diverse, che «risulterebbero frammentarie e non coerenti fra loro». Attualmente sono ancora in corso le indagini da parte della polizia giudiziaria coordinata dalla Procura, che indaga per sequestro di persona. A seguire il caso anche la Direzione Distrettuale Antimafia, sempre con l’ipotesi di sequestro a scopo di estorsione.


La vicina: «I romeni non c’entrano nulla»

 «Hanno scritto che c’entrano i romeni, ma non c’entrano nulla, è tutto tra loro. I peruviani lo sanno dov’è la bambina. Non lo sappiamo noi romeni, i bambini giocano qua fuori, perché hanno preso la loro bambina e non una nostra? È perché dieci giorni fa si sono picchiati». Queste le parole di una donna di origine romena che vive nell’ex albergo Astor. La donna si è fermata a parlare con i giornalisti che stazionano fuori dal palazzo occupato, tra via Maragliano e via Boccherini. Secondo lei «non sarebbe una questione di soldi», ma bensì di controllo degli affitti all’interno dell’ex hotel occupato. La donna ricorda l’episodio del 28 maggio, quando dopo un’aggressione un sudamericano è precipitato in strada. «Gli hanno dato una botta con un ferro in testa – racconta – e per la paura si è buttato di sotto e dopo una settimana è sparita la bambina. Si sono picchiati per le stanze. La famiglia lo sa chi ha preso la bambina e l’hanno detto alla polizia. Noi siamo stufi di questa situazione».


Scarcerato il padre di Kata

È stato scarcerato «per stare vicino alla famiglia» Miguel Angel Chicllo Romero, padre di Kata, recluso a Sollicciano per furto e utilizzo indebito di carte di credito. A riferirlo il suo legale, l’avvocato Cristiano Toraldo. Il padre è sottoposto ora alla misura dell’obbligo di firma due volte la settimana nella stazione dei carabinieri.

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