La morte di Berlusconi altera anche le classifiche di Spotify: «Menomale che Silvio c’è» al primo posto tra i brani virali

L’autore della canzone, Andrea Vantini: «Sono davvero colpito dalla sua morte, pensavo fosse immortale»

C’è una formula – fin troppo abusata – che ha accompagnato, in questi giorni, la scomparsa di Silvio Berlusconi: «Nel bene e nel male». Nel bene e nel male, Berlusconi ha cambiato la storia del Paese. Nel bene e nel male, è stato il presidente del Consiglio più longevo. Nel bene e nel male, ha influenzato la cultura italiana nel terzo millennio. Ecco, a proposito di cultura, in questo caso musicale, e senza giudizi di merito, Berlusconi è riuscito anche dopo la sua morte in un’impresa ambitissima nel panorama discografico. Ha fatto balzare al primo posto della classifica Spotify «Viral 50 Italy» l’autore dell’inno Menomale che Sivlio c’è, Andrea Vantini. Il cantautore veronese scrisse il brano negli anni 2000. Cominciò a circolare nelle convention di Forza Italia fino a diventare, nel 2008, l’inno ufficiale della campagna elettorale che portò il Popolo della libertà alla vittoria. La colonna sonora del partito che, ottenendo quasi il 38% delle preferenze in quelle politiche, conferì al Cavaliere le chiavi del suo quarto e ultimo governo. Vantini, salito in cima alla classifica nelle scorse ore, subito dopo la morte di Berlusconi, ha dichiarato all’Arena: «Mai mi sarei aspettato che il presidente Berlusconi mi chiamasse, all’epoca, e che quel brano avrebbe avuto un così grande successo. Sono davvero colpito dalla morte del presidente, lo ritenevo davvero una persone immortale». Il cantautore, in passato, aveva raccontato che l’invenzione di quel brano gli ha causato diversi problemi nel mondo musicale: «Se avessi fatto una canzone per Giorgio Almirante, avrei avuto meno ripercussioni negative sulla mia carriera. La mia colpa è aver scritto quelle parole che non si potevano dire, “Menomale che Silvio c’è”. Un’affermazione grave che il mondo dello spettacolo, foraggiato economicamente dalla sinistra, mi sta ancora facendo pagare. L’antipatia se non l’odio, che la sinistra provava per Berlusconi si è riflessa, in parte, su di me».


Il video ufficiale della campagna elettorale del Pdl, nel 2008

Il video dell’iconica interpretazione a un comizio

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