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La «demolizione controllata» delle Torri Gemelle: una teoria del complotto che dura da anni

L’Edificio 7 crollò per «collasso progressivo». Cioè: venne investito dai detriti della Torre Nord, e subì una serie di incendi, che indebolirono le strutture in acciaio fino a farle cedere.

Così come quella riguardo l’allunaggio, la teoria del complotto riguardo l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 è una delle più antiche e difficili da sradicare. Tornano periodicamente contenuti video, audio o testuali mirati a sostenere che dietro il terribile attacco ci siano manovre oscure, e che le cose non siano andate come ricostruito ufficialmente. Il video che analizziamo oggi torna su un punto in particolare di cui avevamo giá discusso in passato.

Per chi ha fretta:

  • Torna a circolare la teoria secondo cui in quel drammatico 11 settembre 2001 non ci fu un attentato, ma una «demolizione controllata» delle Torri Gemelle
  • La teoria è stata già più volte smentita: l’Edificio 7 crollò per «collasso progressivo» 
  • Cioè: venne investito dai detriti della Torre Nord, e subì una serie di incendi, che indebolirono le strutture in acciaio fino a farle cedere.

Analisi

«Se guardi i punti ed inizi a connetterli, inizierai a capire». Così esordisce un video condiviso su Facebook, e diventato presto virale. «Quando chiedi alle persone quante torri sono cadute durante l’attacco dell’11 settembre 2001, ti diranno due. Questo perché non sanno che un terzo edificio è crollato», prosegue la voce narrante. «C’è qualcosa di strano però: guardate com’è crollato. Ora guardate come funziona la demolizione controllata: perché un edificio crolli in questo modo, ci dev’essere stata una rimozione degli elementi non strutturali, come pareti, soffitti, pavimenti, pilastri, e travi portanti. Infine gli esplosivi vengono fatti detonare in un ordine prestabilito per far crollare l’edificio in modo controllato».

Quella della «demolizione controllata» è una teoria che torna periodicamente a far capolino, nonostante esista una spiegazione. Il «terzo edificio» che crollò, e che a differenza di quanto affermato è ben conosciuto, è l’Edificio 7 (WTC7) (e non, come indicato nel video, il WTC5). Secondo quanto appurato nel Final Report on the Collapse of World Trade Center Building 7 del NIST, il palazzo crollò per «collasso progressivo». Cioè: venne investito dai detriti della Torre Nord, e subì una serie di incendi, protrattisi per diverse ore. Il fuoco iniziò dunque a erodere le strutture in acciaio, indebolendole a causa del calore.

Ci rifacciamo ancora una volta a Undicisettembre.info, sito sviluppato dal collega Paolo Attivissimo e dai suoi collaboratori, che hanno studiato i rapporti tecnici e intervistato esperti di demolizioni. Questo è quello che affermano in merito all’Edificio 7:

«Alcuni solai caddero internamente, per cui una colonna in particolare, quella dello spigolo interno di nord-est, la numero 79, che reggeva un carico strutturale molto elevato, si trovò senza contenimento laterale lungo vari piani e si piegò, trascinandosi dietro i solai. Le altre colonne cercarono di reggere il carico straordinario, ma essendo indebolite si piegarono anch’esse e la struttura iniziò a crollare. Il crollo avvenne alle 17.20 circa dell’11 settembre 2001».

Vale la pena inoltre specificare che le immagini citate sono tanto impressionanti perché riguardano solo la facciata Nord, mentre i detriti investirono quella opposta.

Conclusioni

La teoria secondo cui in quel drammatico 11 settembre 2001 non ci fu un attentato, ma una «demolizione controllata» è stata già più volte smentita: l’Edificio 7 crollò per «collasso progressivo». Cioè: venne investito dai detriti della Torre Nord, e subì una serie di incendi, che indebolirono le strutture in acciaio fino a farle cedere.

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