Eva Kaili fa causa al Parlamento europeo: «Violata la mia immunità parlamentare»

L’ex vicepresidente del Pe accusa l’istituzione europea di essere stata monitorata dai servizi segreti durante il periodo in cui ha partecipato alla commissione Pega

Eva Kaili fa causa al Parlamento europeo. L’ex vicepresidente del Pe, coinvolta nell’inchiesta belga sul Qatargate, si è mossa contro l’istituzione che presiedeva «per violazione della sua immunità parlamentare, essendo stata monitorata dai servizi segreti durante il periodo in cui ha partecipato alla commissione Pega». Quest’ultima è quella che stava indagando istituzionalmente sull’esistenza di software illegali che monitoravano le attività degli eurodeputati e dei cittadini Ue. Kaili è stata arrestata il 9 dicembre scorso a Bruxelles, nell’ambito dell’ondata di perquisizioni per il presunto scandalo di corruzione del Parlamento europeo. A metà aprile, era passata dal carcere agli arresti domiciliari e poi è stata rilasciata il 25 maggio, sotto condizioni, dopo una detenzione preventiva di oltre cinque mesi. Durante la detenzione Kaili è stata separata dalla figlia di due anni, affidata ai nonni.


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