I preti britannici alle prese col carovita, la protesta con Re Carlo: «La Chiesa d’Inghilterra ha miliardi: aumentateci gli stipendi»

Il sindacato Unite ha presentato una formale richiesta di aumento del 9,5% di retribuzione per il clero a partire da aprile 2024

L’inflazione dilaga anche nel Regno Unito. E per la prima volta in 500 anni dalla fondazione, i vicari della Chiesa d’Inghilterra hanno presentato a Re Carlo, che ne è il capo, una richiesta formale di aumento di stipendio. Il sindacato Unite, che rappresenta oltre 2.000 ecclesiastici e funzionari laici, ha chiesto un aumento del 9,5% rispetto allo stipendio che ricevono attualmente, da pagare a partire da aprile 2024. «Mentre molti sosterranno che il loro lavoro è una vocazione, la semplice verità è che sulle loro attuali ricompense sono tra i lavoratori più poveri. La Chiesa d’Inghilterra ha miliardi in banca e può permettersi pienamente di pagare al clero il modesto aumento che stanno cercando», ha dichiarato il segretario generale del sindacato Unite, Sharon Graham, indicando il fondo di investimento da 10,3 miliardi di sterline (pari a oltre 12 miliardi di euro, ndr) presente nel report annuale The Church Commissioners for England 2022. Un portavoce della Chiesa d’Inghilterra ha affermato di essere consapevole del fatto che il clero stia affrontando una crisi legata all’inflazione: «Siamo consapevoli di questo problema, e delle questioni di accessibilità per le diocesi, nelle deliberazioni sulle raccomandazioni annuali per i livelli minimi e di riferimento dello stipendio». La Chiesa d’Inghilterra lo scorso anno ha stanziato 3 milioni di sterline (circa 3,5 milioni di euro, ndr) per le diocesi per fare sostenere il clero alle prese con l’aumento delle bollette energetiche.


Le proposte del sindacato Unite per l’aumento degli stipendi

Il sindacato Unite ha proposto che lo stipendio minimo nazionale del clero passi da 29.340 sterline (34.342,86 euro) a 31.335 sterline (36.678 euro). «L’anno scorso molti ecclesiastici hanno dovuto ricorrere ad aiuti di beneficenza – ha sottolineato Sam Maginnis, membro del clero e del sindacato Unite -. L’aumento proposto è necessario per iniziare a riportare le retribuzioni in linea con l’inflazione, affrontando al contempo le difficoltà e le preoccupazioni più urgenti affrontate da troppi ecclesiastici e dalle loro famiglie». Come evidenziato da Unite quasi un quinto delle famiglie del clero inglese ha avuto bisogno di aiuti di beneficenza nel 2022. Il comitato per le remunerazioni degli ecclesiastici e dei membri laici della Chiesa d’Inghilterra si riunirà la prossima settimana per formulare una raccomandazione sullo stipendio, che poi passerà al Consiglio dell’Arcivescovo a settembre per una indicazione finale.


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