Tasse e imprese, Nordio si difende: «Io legittimo l’evasione fiscale? Falso, ma denuncio la babele delle leggi italiane»

Il ministro della Giustizia prova a fare chiarezza dopo le polemiche sulle sue ultime dichiarazioni

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è finito nuovamente nell’occhio del ciclone nei giorni scorsi per aver criticato la «tortuosa» normativa fiscale italiana, evidenziando che «anche un imprenditore onesto con queste leggi non potrebbe pagare tutte le tasse». Dalle opposizione e dalla stampa è stato subito accusato di legittimare l’evasione fiscale, a poche settimane dalle parole oblique sul tema pronunciate dalla premier Giorgia Meloni a Catania aveva definito le tasse «pizzo di Stato». Oggi il Guardasigilli prova a fare chiarezza: «Non è vero che ho legittimato l’evasione fiscale, dunque torno sull’argomento e lo ripeto sperano di essere compreso – ha detto Nordio intervenendo all’assemblea annuale dell’Ance – È una cosa semplice: le leggi devono essere chiare, il più possibile poche e coerenti. Questo in Italia non c’è, non c’è nel codice negli appalti, non c’è nel diritto tributario: un imprenditore onesto che assoldasse una schiera di commercialisti, che volesse fare una dichiarazione dei redditi conforme alla legge, comunque non dormirebbe dei sonni tranquilli, perché un accertamento troverebbe lo stesso qualcosa». Peccato che, sostiene Nordio, «quando si toccano dei nervi scoperti, si eccitano delle reazioni e addirittura si alterano i pensieri».


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