Mamme «illegittime» a Padova, la Commissione Ue avverte: «Chi è genitore in uno Stato deve esserlo anche negli altri Paesi Ue»

Il portavoce Christian Wigand ricorda la proposta dell’esecutivo Ue sui diritti genitoriali: ecco cosa prevede

«Chi è genitore in uno Stato deve esserlo anche negli altri Paesi Ue, ma il diritto di famiglia è competenza dei Paesi membri». Così il portavoce della Commissione europea Christian Wigand ha risposto stamattina a una domanda in merito all’impugnazione della procura di Padova degli atti di nascita di 33 bambini di genitori dello stesso sesso. Wigland ha richiamato la proposta della Commissione sui diritti genitoriali transfrontalieri, presentata a dicembre dello scorso anno. La proposta prevede che il diritto delle coppie omosessuali ad avere una famiglia, se riconosciuto all’interno di una nazione europea, sia riconosciuto in tutti gli Stati membri dell’Unione. L’obiettivo è dunque proprio quello di armonizzare le norme di diritto internazionale privato sulla genitorialità per garantire l’interesse dei bambini. Inoltre, la proposta della Commissione prevede che il riconoscimento della genitorialità sia concesso «indipendentemente dal modo in cui il minore è stato concepito o nato e indipendentemente dal tipo di famiglia del bambino».


Leggi anche: