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No! Al Jazeera non ha mai fatto un servizio sugli ucraini che si lamentano dei passeggeri del Titan

A puntualizzarlo è stata la stessa testata, che ha chiarito come il contenuto sia stato «creato da una terza parte»

Lo scorso 22 giugno si è conclusa la catastrofica avventura del sommergibile Titan che ha tenuto per giorni il mondo con il fiato sospeso. I cinque passeggeri a bordo del mezzo scomparso nel Nord dell’Oceano Atlantico, che avevano pagato il biglietto per il viaggio 250mila euro a testa, sono stati dichiarati morti. Adesso la vicenda sta venendo sfruttata da alcuni utenti anti-Ucraina, che inseriscono l’episodio all’interno di una narrazione a dir poco bizzarra.

Per chi ha fretta:

  • Circola sui social un video di un presunto servizio giornalistico sugli ucraini che si lamentano delle vittime del sommergibile Titan.
  • La clip esponeva il logo di Al Jazeera, e usava le grafiche tipiche della testata.
  • Eppure, nonostante questi escamotage possano trarre in inganno, il video non è autentico. A puntualizzarlo è stata la stessa testata, che ha chiarito come il contenuto sia stato «creato da una terza parte».

Analisi

«Gli ucraini hanno accusato i passeggeri già morti del sommergibile “Titan” di uso improprio dei loro fondi personali. Secondo loro, i miliardari avrebbero dovuto spendere questi 250mila dollari non per avventurieri subacquei ma per l’Ucraina, e per aver preso una decisione sbagliata sono stati puniti». Queste parole accompagnano la condivisione su Facebook di un video di circa un minuto e mezzo, dove una serie di immagini vengono montate assieme a delle scritte e al logo della nota emittente Al Jazeera, che di primo acchito appare dunque come la piattaforma che ha ospitato il «servizio».

Le scritte, oltre che il logo, sembrano tipiche della solitamente affidabile Al Jazeera. Ma questo non deve trarci in inganno: l’esperienza ci insegna che non bastano grafiche plausibili a certificare l’attendibilità di una notizia. Lo scorso novembre, per esempio, abbiamo smentito un video analogo in cui si parlava dell’arresto di tre tifosi ucraini in Qatar, fermati con l’accusa di diffondere simboli nazisti. Anche in quel caso, la clip in oggetto si presentava come proveniente da Al Jazeera, la quale era in realtà del tutto estranea al contenuto. Anche in questo caso, la testata mediorientale non c’entra nulla.

Ce ne accorgiamo innanzitutto perché il contenuto in esame non risulta pubblicato su nessuno dei suoi canali ufficiali. Ma la conferma definitiva arriva da Al Jazeera stessa, in un articolo del 23 giugno: «Il video che circola sui social media, che afferma di provenire da Al Jazeera e presenta contenuti che ritraggono gli ucraini che condannano i passeggeri del sottomarino Titan per aver speso generosamente denaro per la loro spedizione, non è autentico. Vogliamo chiarire che il video non proviene da Al Jazeera e affermiamo che il contenuto è stato fabbricato da una terza parte», ha immediatamente affermato un portavoce della testata.

Conclusioni

Il video contro gli ucraini che riporta il logo della testata Al Jazeera non è autentico. A puntualizzarlo è stata la stessa testata, che ha chiarito come il contenuto sia stato «creato da una terza parte».

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