Ue, l’ultima provocazione di Orbán: «Ha finito i soldi e li chiede ai governi. Chi è responsabile di questa bancarotta?» – Il video

L’attacco del premier ungherese a pochi minuti dall’apertura del Consiglio europeo: «Vogliono più risorse per far entrare migranti e aumentare i loro stipendi»

Prima di entrare dentro al «ring» del Justus Lupsius, l’edificio di Bruxelles sede del Consiglio europeo dove oggi e domani si riuniscono i 27 capi di Stato e di governo Ue, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha voluto farsi precedere da un video ad uso e consumo della sua opinione pubblica che è un vero e proprio dito nell’occhio, ancora una volta, delle istituzioni Ue, e in particolare della Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Oggetto della diatriba aperta da Orbán: la richiesta avanzata dall’esecutivo di Bruxelles la scorsa settimana agli Stati membri di allocare circa 65,8 miliardi di euro in più al bilancio comunitario, utili a finanziare in primis il sostegno di lungo termine all’Ucraina (50 miliardi) ma anche le politiche sull’immigrazione (15 miliardi) e altre voci minori del budget. «Il mio messaggio ai premier e ai ministri delle Finanze è chiaro: se vogliamo essere un attore politico ed economico serio a livello globale, abbiamo bisogno di più risorse», aveva detto la scorsa settimana il Commissario al bilancio Johannes Hahn. Ma ad Orbán la richiesta, che giunge a neppure metà del guado della programmazione finanziaria settennale di bilancio (2021-2027), proprio non è andata giù. Come ha spiegato in un video girato da quello che sembra il terrazzino del suo hotel di Bruxelles.


La versione di Budapest

«Tra poco inizierà il Consiglio europeo, ma qui in città tutti si fanno la stessa domanda», racconta il premier ungherese: «Dove sono i soldi?». Orban spiega quindi a modo suo come la Commissione abbia di recente chiesto ai governi nazionali di contribuire con altre «centinaia di miliardi» al bilancio (falso, sarebbero se la richiesta verrà approvata per l’appunto 65,8) e mette quindi le istituzioni stesse sul banco degli imputati. «Come si è prodotta una situazione del genere? Come ha fatto l’Ue a fine sull’orlo della bancarotta? Vogliono che versiamo altri 50 miliardi di euro da dare all’Ucraina, quando non sono neppure in grado di rendere conto dei soldi che abbiamo dato sinora». Ecco la verità orbaniana, dunque: «Vogliono altri soldi dagli Stati membri per ripagare gli interessi sui prestiti Ue promessi e mai versati a Polonia e Ungheria. Vogliono da noi altri soldi per per la migrazione: ma non per proteggere le frontiere, per fare entrare altri migranti. E ovviamente non si sono dimenticati delle loro tasche: ci chiedono miliardi di euro per aumentare gli stipendi dei burocrati di Bruxelles». Conclusione della requisitoria del leader di Budapest: «Primo, vogliamo sapere come siano stati spesi quei fondi ingenti che abbiamo già versato. Secondo, vogliamo sapere chi è responsabile di aver portato l’Ue sull’orlo della bancarotta».


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