Usa, trovata cocaina nella biblioteca della Casa Bianca: indagano i servizi segreti

La sostanza è stata trovata dai vigili del fuoco durante un’ispezione di routine

Doveva essere una semplice ispezione di routine, ma si è trasformata in un giallo. I vigili del fuoco di Washington DC hanno trovato una piccola quantità di cocaina in un luogo decisamente inaspettato: la biblioteca della Casa Bianca. I pompieri stavano svolgendo uno dei loro controlli periodici quando si sono imbattuti in una polvere bianca sospetta. A quel punto, hanno testato la sostanza e aspettato l’esito: «Abbiamo qui una barra gialla… “cocaina cloridrato”», dice un vigile del fuoco specializzato in materiali pericolosi. Il risultato del test scatena attimi di panico alla Casa Bianca. Nell’edificio scatta l’allarme di sicurezza e l’evacuazione di tutto lo staff che si trovava all’interno. Il portavoce dei servizi segreti americani, Anthony Guglielmi, ha dichiarato che «c’è un’indagine in corso» per accertare «la causa e le modalità» con cui la sostanza è finita dentro la Casa Bianca. Pare che la scoperta della piccola quantità di cocaina sia avvenuta a inizio settimana, mentre il presidente Joe Biden e la first lady Jill si trovavano a Camp David, una delle principali residenze presidenziali.


In realtà, ricorda il Guardian, non si tratta della prima volta che una sostanza stupefacente fa il suo ingresso nella residenza ufficiale del presidente degli Stati Uniti. Il rapper Snoop Dogg ha rivelato di aver fumato erba in un bagno nel 2013, ai tempi del secondo mandato di Barack Obama. Mentre il cantautore Willie Nelson ha confessato di aver fumato una canna sul tetto della Casa Bianca durante la presidenza di Jimmy Carter. La trasgressione più grande è però quella dell’attore britannico Erkan Mustafa, che ha detto di aver fumato marijuana e sniffato cocaina durante una visita alla Casa Bianca per la campagna antidroga Just Say No della first lady Nancy Reagan. Nel 2011, Grace Slick, cantante dei Jefferson Airplane, ha rivelato di aver provato addirittura ad aggiungere un po’ di LSD al tè del presidente Richard Nixon, senza riuscirci. E come dimenticarsi di George Washington, che prima di diventare il primo presidente americano gestiva alcune tenute in cui si coltivava marijuana.


Credits foto: UNSPLASH/Michael Schofield

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