Alla fine Vittorio Sgarbi si scusa per le parole dette al Maxxi. «Mi dispiace per chiunque si sia sentito offeso»

Il sottosegretario fa un passo indietro dopo le parole in aula del ministro Sangiuliano

Arriva la fine, forse, della vicenda che ha coinvolto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi reo di aver fatto un  intervento, durante la serata inaugurale dell’Estate al Maxxi di Roma, che sono state oggetto del question time per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Oggi in aula il ministro ha dichiarato: «Mi viene dato atto di aver preso le distanze da quanto detto (da Sgarbi), e io aggiungo: nettamente». Sangiuliano ha poi bollato come «inammissibile il turpiloquio, tanto più in un luogo di cultura», sottolineando che, da parte sua, il «rispetto per le donne è una costante della mia vita». Il ministro ha poi ribadito che «la libertà di manifestazione del pensiero penso che debba trovare un limite nel rispetto delle persone». Sgarbi si è quindi scusato: «Condivido pienamente la posizione del ministro Sangiuliano e mi dispiace per chiunque si sia offesa per parole che non riguardavano nessuna persona se non me e il mio cancro alla prostata». Nelle scuse, riportate sul Corriere, il sottosegretario riesce comunque a difendersi: «Ringrazio tutte le donne e gli uomini che non si sono offesi per un uso del linguaggio che non ha alcun riferimento con i comportamenti descritti, ma si esaurisce nel circuito delle parole, secondo una consuetudine verbale che oggi ha caratterizzato in Senato anche l’intervento dell’onorevole Misiani, che ha parlato di “persone che si fanno un m… Così”». E infine: : «Spero che le mie scuse con chi si è sentito turbato stabiliscano adesso una tregua. Ricordo che oggi su un quotidiano nazionale sono stato definito “handicappato” (insultando me e i portatori di handicap); non mi pare di aver letto parole di condanna».


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