Morgan difende la serata al Maxxi: «Io e Sgarbi volgari e sessisti? Macché, evento di altissimo valore culturale»

Il cantautore replica alle polemiche dei dipendenti del museo e rilancia: «Sangiuliano si sta facendo influenzare da una visione distorta e manipolante»

«Noi volgari e sessisti?». Macché, «È stata una serata di altissimo valore culturale, dove si è parlato di Leopardi, dove si è suonato De Andrè e Modugno. Questa è cultura e non vedo perché due battute goliardiche che non hanno nulla di sessista devono diventare un pretesto per accusare di non si sa cosa qualcuno che non ha minimamente sbagliato». Con queste parole Marco Castoldi, in arte Morgan, rispedisce al mittente le accuse di sessismo che gli sono piovute a nei giorni scorsi a seguito della partecipazione, assieme al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, a un evento al museo Maxxi di Roma. Una serata che doveva essere di confronto e di cultura, ma che è finita in polemica, con i dipendenti del museo capitolino che hanno inviato una lettera di protesta al presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, criticando il turpiloquio, la volgarità e le parole sessiste usate da Sgarbi. Parole pesanti che hanno subito fatto discutere, fino a innescare l’intervento del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha definito quanto accaduto «inaccettabile: quella non è cultura». Al contempo, il presidente della fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, è intervenuto ai microfoni del Tg1 per scusarsi con i dipendenti per le parole usate da Sgarbi.


Mancava però la versione di un altro protagonista della polemica e della serata: Morgan. Il cantautore in un’intervista al magazine Mow, spiega di aver «suonato brani di Bruno Martino, Tony Renis e parlato di Leopardi», mentre Sgarbi «ha ricordato in modo affettuoso la sua vita passata e ha risposto in maniera assolutamente brillante a tutte le mie domande e mi sembra che prendere cinque minuti su due ore di spettacolo sia veramente pretestuoso: questo è un chiaro esempio di cosa vuol dire strumentalizzare». E l’artista, in difesa del sottosegretario, rilancia: «Allora bandiamo Don Giovanni e Casanova come figure dalla storia?». Quanto alle parole del ministro, Morgan spiega che a suo avviso «Sangiuliano si sta facendo influenzare da una visione distorta e manipolante, mentre Giuli si sta defilando per timore di perdere il posto». Insomma, per Morgan si è trattato di un semplice «spettacolo ironico», e rilancia anche nei confronti dei dipendenti del Maxxi che hanno protestato, chiedendo loro: «La lettera contro Sgarbi chi l’ha scritta, qualcuno di destra?».


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