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Sangiuliano si smarca da Sgarbi: «Libertà non significa scadere nel volgare. Io lontano dal sessismo in un governo guidato da una donna»

02 Luglio 2023 - 12:07 Redazione
Prende le distanze il ministro della Cultura dopo le polemiche per le esternazioni di Sgarbi al museo Maxxi

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano prova a smarcarsi dal sottosegretario Vittorio Sgarbi, sotto accusa per le esternazioni a un seminario al museo Maxxi di Roma che hanno scatenato durissime polemiche. Sangiuliano che intanto ha scritto al presidente del museo, Alessandro Giuli, per chiedere spiegazioni su quella serata con Sgarbi e Morgan, si dice intanto sicuro che anche il giornalista da lui indicato in quel ruolo non ha nulla a che fare con le battute considerate sessiste e volgari del critico d’arte. A proposito di Giuli, Sangiuliano dice: «Penso che anche lui sia categoricamente distante da forme di sessismo e volgarità». E poi aggiunge: «La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone. Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri».

«Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio – dice il ministro – che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni». Poi Sangiuliano cita Giorgia Meloni: «La volgarità mi ripugna. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Nella parità di genere penso di essere molto più avanti della sinistra. Mi onoro di far parte di un governo guidato da una grande donna, Giorgia Meloni che ci rende orgogliosi nel mondo di essere italiani». A proposito poi delle dichiarazioni Sgarbi che evocava la censura paragonata a personaggi come Pasolini o Battisti, Sangiuliano conclude: «Lei li vede Benedetto Croce, Giovanni Gentile , Giuseppe Prezzolini, Chateaubriand, Tolkien o Ortega y Gasset abbandonarsi a parole del genere? Essere conservatori significa avere sostanza e stile ma anche un’estetica del comportamento».

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