Fininvest parte con Marina e Pier Silvio al comando. Ma i 3 figli esclusi possono rientrare in gioco: ecco come

Come cambia il controllo di Fininvest dopo l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi e perché, per ora, agli eredi conviene andare d’accordo tutti

Dopo l’apertura dei tre testamenti di Silvio Berlusconi i figli di primo letto Marina e Piersilvio avranno ciascuno il 26,118% del capitale Fininvest attraverso le holding di controllo e i tre figli di secondo letto Barbara, Eleonora e Luigi avranno sempre attraverso le holding ciascuno il controllo del 15,35% del capitale Fininvest. Questo significa che la maggioranza di controllo dell’impero fondato dal padre potrà essere raggiunta o congiuntamente dai due figli di primo letto o anche dall’unione di Marina o Piersilvio con almeno due dei figli nati dal matrimonio del padre con Veronica Lario. In un caso e nell’altro resterebbe fuori dalla gestione una minoranza di blocco superiore al 40% del capitale che in caso di scontro potrebbe paralizzare l’attività del gruppo. Agli eredi conviene quindi andare d’accordo tutti e cinque perché in qualsiasi momento gli esclusi potrebbero rientrare in gioco.


Nella pancia delle quattro holding controllate da Silvio Berlusconi (le Holding italiana prima, seconda, terza e ottava) ora divise fra i cinque figli ci sono risorse abbondanti che consentono senza difficoltà di pagare i tre lasciti da 230 milioni di euro indicati nell’ultimissimo testamento per Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Le quattro holding ereditate hanno infatti liquidità sui conti correnti per poco meno di 15 milioni di euro e un patrimonio netto distribuibile di 322.648.161 grazie alle riserve accantonate negli anni. Complessivamente quindi 337,6 milioni di euro che spetteranno a Marina e Piersilvio per 101,3 milioni a testa mentre a ciascuno dei 3 figli di secondo letto arriveranno 45 milioni di euro. Anche pagando i lasciti con la stessa eredità si avanzerebbero 100 milioni di euro di liquidità.


La somma peraltro potrebbe essere saldata dalla ricchezza già accumulata nelle holding dei cinque figli prima dell’asse ereditario. Quella di Marina (la Holding italiana quarta) ha sui conti correnti 53,9 milioni di euro di liquidità a cui si aggiunge un patrimonio netto distribuibile di circa 40 milioni di euro. Quella di Piersilvio (la holding italiana quinta) ha sui conti correnti 126,2 milioni di euro a cui si aggiungono di 119,2 milioni di euro di patrimonio netto distribuibile. Barbara, Eleonora e Luigi invece hanno una holding in comune (la Holding italiana quattordicesima) che ha sui conti correnti 4,3 milioni di euro, ma che può distribuire grazie alle riserve accumulate negli anni ben 517,6 milioni di euro di patrimonio netto.

Leggi anche: