Pnrr, Fitto convoca d’urgenza il tavolo a Palazzo Chigi: ritardo anche sulla quarta tranche. Schlein attacca: «Meloni riferisca in Parlamento»

All’ordine del giorno della cabina di regia c’è la «revisione della quarta rata». I capigruppo Pd formalizzano la richiesta di intervento in Aula della presidente del Consiglio

La Commissione europea non ha ancora erogato la terza rata del Piano nazionale del Pnrr, che sarebbe dovuta arrivare a febbraio, e già si parla di un possibile ritardo sullo stanziamento della quarta tranche di fondi. Il governo Meloni sembra non riuscire a emergere dal pantano del più grande piano di aiuti economici stanziato dal Dopoguerra a oggi, in Europa. Il ministro competente per il Pnrr, Raffaele Fitto, ha convocato per l’ora di pranzo dell’11 luglio la cabina di regia a Palazzo Chigi. All’ordine del giorno, oltre il classico «varie ed eventuali», dovrebbe esserci un punto sulla «revisione della quarta rata». L’esecutivo avrebbe dovuto consegnare la domanda per ricevere i 16 miliardi entro il 30 giugno. Sono passati dieci giorni e, accusano le opposizioni, «tutto tace dalle parti del governo». I 27 impegni previsti dal Pnrr per il primo semestre del 2023 non sono stati completati e il rischio è che oltre ai 19 miliardi bloccati della terza tranche, legati agli obiettivi dell’ultimo semestre del 2022, la parte del piano relativa a quest’anno slitti al 2024. E poi c’è la più volte annunciata revisione del Piano che, tuttavia, il governo non ha ancora presentato alle Camere.


Il centrosinistra, con il Partito democratico in prima linea, incalzano il governo. La segretaria Elly Schlein invita Giorgia Meloni ad assumersi le proprie responsabilità: «Venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del Pnrr e perché rischia di slittare anche la quarta, si ricordi che parliamo di risorse che riguardano investimenti strategici per le imprese, il lavoro e le vite delle persone e ottenerle è essenziale per far ripartire il Paese. Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr perché il governo passa il suo tempo a difendere Santanchè, La Russa e Delmastro». Poco dopo, i capigruppo Dem alla Camera e al Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, formalizzano la richiesta di convocazione della presidente del Consiglio: «Meloni non può continuare a tacere. Chiediamo la sua presenza in Aula al più presto. Il governo non può cavarsela con una riunione straordinaria e una conferenza stampa. La presidente del Consiglio ha il dovere di spiegare in Parlamento cosa sta succedendo del Pnrr». L’accusa mossa al governo, aggiunge Boccia, è di «aver perso tempo tra cambi di progetto e riforme della governance, e ora non sa che pesci prendere per uscire da un impasse che rischia di far perdere all’Italia risorse essenziali per la sua crescita. No – conclude -, forse non erano pronti».


Leggi anche: