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La versione di Ilary Blasi sui Rolex di Totti spariti: «Erano solo quattro, un regalo per me»

15 Luglio 2023 - 07:58 Redazione
francesco totti ilary blasi rolex
francesco totti ilary blasi rolex
A farlo sapere oggi è la stessa conduttrice tramite il suo avvocato

I Rolex “spariti” nella vicenda del divorzio tra Ilary Blasi e Francesco Totti sono 4. E non cinque. E nemmeno otto. A farlo sapere oggi è la stessa conduttrice tramite il suo avvocato Alessandro Simeone al Corriere della Sera. La donna avrebbe dovuto riportare i preziosi orologi nella cassetta di sicurezza dopo la decisione del giudice Francesco Frettoni, che lo scorso 1 giugno aveva stabilito per un controverso «affido congiunto», prima di deciderne la proprietà. Ma secondo gli avvocati dell’ex calciatore non lo ha fatto. O meglio, non ce li ha rimessi tutti. Ne avrebbe trattenuti da 5 a 8, secondo l’accusa. Ma la difesa ha già replicato: al giudice relatore Valeria Belli, i legali della showgirl hanno dichiarato di non avere idea di dove siano tutti i Rolex. Al momento la showgirl dichiara di averne in custodia solo due o tre.

Gli orologi contesi

Tra questi c’è anche un prestigioso Daytona Rainbow. Venduto solo ai supervip e del valore di un milione di euro. Ma anche Ilary ha allungato la lista delle sue cose “smarrite”. E chiede la restituzione all’ex di tutto. Antonio Conte e Laura Matteucci, che difendono Francesco, si sono costituiti in giudizio. L’avvocato Simeone però precisa che «il procedimento ha come oggetto 4 orologi, non sei, non otto. E neppure un’intera collezione». Aggiunge che «la signora Blasi ha sempre contestato, sin dal primo grado di giudizio, le pretese del possesso esclusivo da parte del marito, soprattutto per 2 dei 4 orologi richiesti». E fa sapere: «Il Tribunale di Roma, accogliendo una delle richieste della signora Blasi, ha disposto che gli orologi non siano restituiti al marito ma che rimangano nel compossesso di entrambi i coniugi». Ma anche che «la cassetta di sicurezza cointestata oggi non esiste più». Infine, il legale conclude che «la signora Blasi ha da tempo manifestato la propria disponibilità a concordare le modalità con le quali deve essere esercitato il compossesso». E quindi la saga continua.

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