Il giornalista Rai Leonarduzzi, l’altra sospensione per sessismo e il caso degli auguri a Hitler: «Su di me falsità, ho fatto stupidaggini» – Il video

Da 30 anni in Rai, il giornalista era stato già protagonista in passato di uscite inqualificabili dopo quelle ai Mondiali di tuffi in Giappone. Lui nega però che le frasi contestate siano state pronunciate durante la diretta

Non è la prima volta che il telecronista Lorenzo Leonaruzzi è protagonista di uscite ingiustificabili ai microfoni di Rai Sport, dopo quella dei Mondiali di nuoto in Giappone. Proprio lui nel 2020 era stato protagonista di un’altra battuta sessista, quando stava commentando il rally di Monza vinto dal pilota francese Ogler, che aveva festeggiato il suo settimo Mondiale davanti all’estone Ott Tanak. In quell’occasione Leonarduzzi si mise a giocare con il cognome di quest’ultimo e disse durante la diretta: «mI hanno detto una battutaccia, mi vogliono far vincere cento euro se la dico… Dona nanak, tutta Tanak». Già allora la Rai dovette chiedere scusa e Leonarduzzi si beccò una sospensione. Ancora oggi il giornalista ricorda intervistato dall’Ansa: «Nel 2020 feci una stupidaggine che pagai con cinque giorni di sospensione e l’allontanamento per un anno e mezzo dalle telecronache». Prende invece le distanze da un’altra storia che gira su di lui, ricordata da Repubblica, a proposito dei presunti auguri a Hitler su Facebook: «Sono totalmente false», si difende il giornalista. L’episodio sarebbe avvenuto il 20 aprile 2018, in occasione del 129mo anniversario della nascita di Hitler. Quel giorno il giornalista Rai aveva scritto su Facebook, secondo Repubblica. «Alles Gute num Gerburstag», cioè «Buon compleanno» in tedesco. Dopo le polemiche di allora, la Rai dovette intervenire con una nota di chiarimento: «Non può essere certo un post su un social network a mettere in discussione il ruolo svolto quotidianamente dal servizio pubblico nel contesto dell’apologia del nazifascismo e nella trasmissione dei valori connessi alla Memoria e contro ogni forma di discriminazione e odio».


Chi è Leonarduzzi

Leonarduzzi, 60 anni, da trenta è in Rai dove è stato assunto nel 2005. Da allora segue per Rai Sport il rally e altri sport, comprese le Olimpiadi. Sull’episodio che lo vede ora al centro delle polemiche, insiste: «Non c’era nessun intento di body shaming da parte nostra. Quando io dico che l’atleta olandese ha un fisico grosso, non voglio denigrarla. Lo dico perché le cinesi sono basse e esili e questo può influenzare il suo tuffo. Tra l’altro l’atleta Giulia Vittorioso è anche una mia parente, non mi permetterei mai di fare body shaming». La Rai intanto ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Leonarduzzi e del commentatore tecnico Massimiliano Mazzucchi per le frasi offensive sentite durante la telecronaca dei mondiali di tuffi in Giappone, da cui i due dovranno tornare immediatamente. Da parte sua, Leonarduzzi prende le distanze da quel che gli viene contestato «perché non si è trattato di una telecronaca. Il microfono – spiega all’Ansa – era rimasto aperto per avere le indicazioni su quando si poteva tornare in onda e la cuffia era appoggiata sul tavolo, ma avevo avuto indicazioni che in onda c’era il tg e non era previsto che andassimo in onda su Rai Play 2». Il giornalista ribadisce che proprio dopo i suoi trascorsi, mai avrebbe voluto ripetersi: «A maggior ragione pongo nelle mie telecronache la massima attenzione. Se un’atleta donna fa un tuffo sbagliato perché divarica troppo le gambe, io dico che non ha tenuto bene la figura. Sto molto attento a queste cose. In questo caso sono frasi ascoltate e estrapolate dal contesto. È un fuori onda rubato per un errore tecnico. Mi dispiace se qualche altro spettatore ha sentito questa cosa. Io non sono riuscito a trovare le registrazioni. Molte delle cose riportate non sono mai state pronunciate».


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