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Wanda Nara furiosa con i media argentini: «Diffusa una diagnosi che neanche io ho. Aspetto i risultati, ma li terrò privati»

La showgirl dice di attendere ancora esami approfonditi per capire se davvero sia malata di leucemia. E attacca chi ha diffuso notizie sulle sue condizioni di salute, mentre lei cercava di proteggere i suoi figli

Wanda Nara parla per la prima volta sui social dopo le rivelazioni dei media argentini sulle sue condizioni di salute. È un vero e proprio attacco quello della showgirl per la diagnosi di leucemia di fatto avanzata dalla stampa ben prima che lei stessa avesse una risposta definitiva agli esami a cui si è sottoposta. «Come tutte le mamme – scrive su Instagram – ho cercato di nascondere le mie paure e le mie ansie ai miei figli. Soprattutto perché non avevo ancora una diagnosi accurata». E quindi attacca i giornalisti argentini, in particolare chi per primo ha diffuso la notizia, lo scrittore e giornalista Jorge Lanata ai microfoni di Radio Mitre: «i miei figli purtroppo hanno avuto conferma venerdì da un giornalista di una diagnosi che io stessa non avevo. Avrei scelto di farlo con più risultati e studi alla mano e sopratutto con i miei tempi».

Gli esami in ospedale

Nel suo lungo post, Wanda Nara ripercorre quel che è successo negli ultimi giorni: «Mercoledì ho deciso da solo di fare un’analisi di routine, come faccio di solito ogni volta che viaggio o una volta all’anno. Alcuni valori sono andati male e ho preso la decisione di farmi ricoverare per integrare con altri controlli che sono andati bene. Giovedì, sempre da solo, mi sono ritirato da quella clinica per fare ulteriori studi in un luogo specializzato. L’ho fatto cercando di contribuire con maggiori informazioni ai risultati dei miei primi esami».

La rivelazione dei primi risultati

La rivelazione sui media argentini sarebbe quindi emersa dopo i primi risultati: «La medicina non è esatta e in quel momento non erano passate nemmeno 24 ore dal mio primo esame. I miei figli hanno sempre scoperto tutto da me, ho sempre parlato e questa non sarebbe stata l’eccezione. Ma avrei scelto di farlo con più risultati e studi alla mano; e soprattutto con i miei tempi. Ringrazio la mia famiglia, ogni amico e ognuno di voi per avermi mostrato l’amore che avete per me. Sono già a casa, in attesa di ulteriori esami e seguendo le indicazioni dei professionisti che mi accompagnano. Lo terrò privato, soprattutto per proteggere i miei figli».

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