Roberto e Mattia Toson arrestati per l’omicidio di Thomas Bricca ad Alatri

I due erano sospettati da tempo di aver assassinato il 30 gennaio scorso il ragazzo. La svolta dal cellulare della vittima

Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, sono stati arrestati in relazione all’omicidio di Thomas Bricca ad Alatri. I due erano da tempo sospettati di aver assassinato il 30 gennaio scorso il ragazzo con un colpo di pistola alla testa nella piazzetta della cittadina in provincia di Frosinone. Il procuratore Antonio Guerriero ha convocato una conferenza stampa per le 10,30 di oggi per spiegare i dettagli dell’indagine. Mattia Toson nei giorni scorsi si era fatto vedere nella piazzetta dove è stato consumato l’omicidio. Era scattata una rissa. Il suo cellulare era spento durante l’omicidio. Secondo le accuse presenti nell’avviso di garanzia Roberto Toson «cagionava la morte di Thomas Bricca esplodendo un corpo d’arma da fuoco».


L’inchiesta

Sotto inchiesta c’è anche Francesco Dell’Uomo, nonno acquisito di Mattia e patrigno di Roberto. È accusato di falsa testimonianza perché ha provato a eliminare una scacciacani e ha smontato le telecamere di sorveglianza, facendo sparire anche la scheda di memoria. L’agenzia di stampa Ansa scrive che la svolta è stata resa possibile dalle indagini sul cellulare della vittima. La madre di Bricca aveva detto che gli assassini di suo figlio erano in libertà. Il padre aveva pronosticato la verità per Pasqua. Paolo Bricca ha parlato oggi con l’agenzia di stampa Ansa degli arresti di stamattina: «Sono felicissimo, ma mancano ancora importanti tasselli. Ora comincia la grande battaglia dei processi».


“Buona galera boss”

»Non abbiamo ancora vinto niente», sottolinea il padre di Thomas. «Speriamo che ora riescano a farli parlare». Secondo Paolo Bricca «restano ancora tanti tasselli» da chiarire: «Mancano lo scooter e la pistola e chi li ha forniti ai criminali. Io avevo perso le speranze, soprattutto davanti alla strafottenza di quelle persone che addirittura salivano in paese a provocare». Lorenzo Sabellico, zio di Thomas, su Facebook invece scrive solo tre parole: «Buona galera boss». «Era ora», «ma quanto ci è voluto», «giustizia», sono alcuni dei commenti che riempiono la pagina. Alcuni testimone avevano fatto mettere a verbale che Mattia Toson era arrivato sconvolto alla festa in programma quella sera. Nei giorni scorsi i carabinieri del Racis avevano effettuato la copia forense dei dati del cellulare dopo avere chiesto l’intervento del produttore al fine di forzare la password posta dal ragazzo a sicurezza del telefonino.

La ricostruzione

A sparare due colpi contro Thomas erano state due persone in sella di uno scooter che poi si erano dileguate facendo perdere le loro tracce. I carabinieri avevano concentrato l’attenzione su Roberto Toson di 47 anni ed il figlio Mattia Toson di 22. La sera precedente al delitto, nel centro storico di Alatri c’era stata una lite al culmine della quale Francesco Dell’Uomo (zio acquisito di Mattia) era stato picchiato e appeso nel vuoto ad una balaustra. A farlo era stato un gruppo rivale del quale faceva parte un ragazzo di origini marocchine Omar Haudy entrato in contrasto con i Toson. La sera del delitto, Thomas era nel gruppo di amici nel quale c’era anche Omar ed entrambi indossavano un giubbino di colore chiaro. Da subito le indagini avevano ipotizzato che si fosse trattato di una spedizione punitiva dei Toson per l’aggressione a Dell’Uomo.

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