Donald Trump indagato anche per l’assalto a Capitol Hill: «Così Biden vuol fare fuori l’avversario numero uno». Il giudice però dice no per un processo a dicembre

È stato lo stesso ex presidente Usa a rivelare di aver ricevuto la lettera dal procuratore Jack Smith, definito «il pazzo»

L’ex presidente Usa Donald Trump è indagato anche per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. In un lungo post sul suo social Truth ha rivelato di aver ricevuto una comunicazione dal procuratore Jack Smith, che gli ha concesso quattro giorni per costituirsi. Nel suo post Trump, intenzionato a correre per le prossime elezioni Presidenziali, ha attaccato di nuovo Joe Biden e il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, accusandoli di «strumentalizzazione e interferenza politica». Secondo Trump, chi guida oggi la Casa Bianca vuole «eliminare l’avversario numero uno». Trump ha spiegato di aver ricevuto la comunicazione dell’indagine su Capitol Hill con una lettera la scorsa domenica sera «mentre ero con la mia famiglia», definendo il procuratore Smith «il pazzo».


Giudice boccia la proposta di iniziare processo a Donald Trump questo dicembre

La prima udienza in un tribunale di Fort Pierce, in Florida, si è conclusa con la giudice Aileen Cannon che ha respinto la richiesta del procuratore speciale Jack Smith di un processo rapido a Donald Trump per la gestione delle carte classificate senza tuttavia fissare ancora una data. Lo riferisce la Cnn. La giudice, nominata all’epoca dall’allora presidente, ha bollato come “affrettata” la proposta del dipartimento di Giustizia che voleva l’inizio del procedimento a dicembre. Una decisione che va incontro agli avvocati di Trump che, tuttavia, hanno ribadito la loro richiesta di iniziare il procedimento dopo le elezioni del 2024.


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