Palermo, sequestro record da 5,3 tonnellate di cocaina: fermate 20 persone. La droga avrebbe fruttato oltre 850 milioni di euro

Si tratta della requisizione di polvere bianca più importante mai eseguita in Italia

È il più grande sequestro di cocaina mai eseguito in Italia. La Dda di Palermo ha fermato cinque persone (un italiano, due tunisini, un francese e un albanese), dopo un blitz sul peschereccio “Ferdinando d’Aragona” del compartimento marittimo di Reggio Calabria sul quale viaggiavano. A bordo dell’imbarcazione sono state sequestrate oltre 5,3 tonnellate di cocaina destinate al mercato italiano e che avrebbero fruttato oltre 850 milioni di euro. L’operazione, iniziata nella serata di martedì 18 luglio, è stata condotta dal comando provinciale della Guardia di finanza di Palermo, con l’impiego di mezzi aerei e navali del Comando operativo aeronavale di Pratica di Mare e del reparto operativo aeronavale di Palermo, in coordinamento con gli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo. Ma non solo. Su segnalazione del reparto del Comando generale della Guardia di finanza, oltre ai cinque fermati si aggiungono anche i 15 componenti dell’equipaggio della “nave madre”, un peschereccio partito dalle coste calabresi, battente bandiera della Repubblica di Palau (Sole del Pacifico, ndr).


L’operazione e il maxi-sequestro

L’operazione ha preso il via dopo che è stato accertato che la “nave madre” stazionava sul confine delle acque territoriali dove era in attesa dell’avvicinamento del peschereccio, presumibilmente per un trasbordo illegale. Nelle ore successive di monitoraggio, gli agenti hanno registrato un anomalo accumulo di pacchi sul ponte della “nave madre”. I pacchi sono stati successivamente scaricati in mare, mentre il peschereccio italiano, che aveva disattivato il sistema di localizzazione Ais, ha tentato di recuperare i carichi gettati in mare. Ed è proprio in quel momento che le Fiamme Gialle sono entrate in azione, bloccando il peschereccio che stava rientrando verso le acque italiane. Dopo essere saliti a bordo e aver perquisito l’imbarcazione, i finanzieri hanno scoperto l’enorme quantitativo di stupefacente nascosto sull’imbarcazione. Nel frattempo, la “nave madre” è stata bloccata mentre tentava di riprendere il largo, con direzione Turchia. I militari hanno poi scortato il peschereccio al porto di Porto Empedocle, mentre l’altra imbarcazione è stata scortata al porto di Palermo.


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