Caltanissetta, il piano neofascista per “controllare” i magistrati: «Sostenevano di avere l’avallo di altissimi livelli del governo». Due arresti

Domiciliari per l’avvocato Stefano Menicacci e Domenico Romeo. Perquisizioni a casa di Adriano Tilgher e di altri esponenti della destra

Avevano l’obiettivo di costituire un nucleo che monitorasse la magistratura per destabilizzarne l’operato. Per ordine della procura di Caltanissetta, la Dia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’avvocato Stefano Menicacci (91 anni) e di Domenico Romeo, accusati di aver fornito false informazioni al pubblico ministero nell’ambito del processo sulla strage di Bologna. L’inchiesta nasce da intercettazioni che avrebbero rivelato il progetto di costituzione di un “Osservatorio” delle attività della magistratura, del quale dovrebbero fare parte anche componenti occulti per colpire alcuni magistrati «non graditi». Il progetto, secondo gli interlocutori intercettati, sarebbe attivo e improntato sulla matrice fascista, tant’è che loro stessi si autodefiniscono «fascisti». «Il progetto prevedeva anche l’intento di ricevere l’avallo di altissimi livelli del Potere esecutivo e di altri; avallo che gli associati affermano, nei loro colloqui, di avere già ottenuto – si legge nella nota della procura –.  Si precisa sin d’ora, però, che nessun esponente delle istituzioni è sottoposto a indagini».


Le perquisizioni

Nell’ambito di indagini distinte e collegate solo dal punto di vista probatorio, come specifica la procura, sono state effettuate delle perquisizioni nelle abitazioni di Adriano Tilgher, fondatore della disciolta organizzazione Avanguardia Nazionale e condannato nel 1981 per riorganizzazione del partito fascista. A essere perquisite sono state anche le abitazioni dell’avvocato Saverio Ingraffia e del docente universitario Francesco Scala. Le indagini su entrambi i filoni nascono nell’ambito delle verifiche sugli interessi dell’eversione nera sulla strage di Capaci. Leggi anche: