Elly Schlein e le elezioni in Spagna: «Stop al sovranismo a Madrid, Roma e Bruxelles. Subito il salario minimo»

La segretaria del Pd: un partito plurale non ha paura delle correnti

Quello delle urne spagnole è un risultato che fa ben sperare la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. «Si apre un tempo nuovo per l’Europa, fatto di speranza e di concretezza. Perché alimentare le paure non è mai una buona scelta», dice in un’intervista a la Repubblica. «L’onda nera viene fermata, e ne abbiamo le prove, quando la politica punta a risolvere i problemi delle persone. È valso a Madrid, varrà in futuro a Bruxelles e così a Roma». Secondo la segretaria del Partito Democratico «sono stati premiati gli sforzi e le politiche di Pedro Sanchez e dei suoi ministri». E questo perché l’ex premier spagnolo «si è occupato dei diritti e delle esigenze dei cittadini». Mentre «viene sancita la sconfitta dei nazionalisti, che perdono quasi la metà dei parlamentari».


La Spagna e l’Italia

Guardando a casa propria, «l’alleanza che mi interessa di più è quella con chi non crede più che la politica sia uno strumento utile a migliorare le condizioni di vita. Se mi sono candidata è perché ho percepito proprio quella rassegnazione» di cui parla Romano Prodi riferendosi al Pd. Ma «andando in giro ed entrando in contatto con gli elettori avverto oggi qualcosa di nuovo, sento che si sta riaccendendo la speranza», dice. Sul salario minimo la destra «è in grossa difficoltà», sostiene la leader dem. «Al contrario, è la prima proposta sulla quale l’opposizione si ritrova unita». Il governo sembra disponibile a rinviare l’esame a settembre. Ma «rinviare non ha senso – attacca Schlein -: abbiamo discusso in commissione Lavoro per quattro mesi, con tutte le audizioni e gli approfondimenti necessari. Sono pronti davvero al dialogo? Lo dimostrino». Infine, sulla corrente di Bonaccini, Schlein dice che «il Pd è un partito plurale e continuerà a esserlo. I congressi servono per scegliere la linea politica».


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