Bologna, la cittadinanza onoraria a Kharlan spacca il centrodestra. La Lega: «FdI copia le usanze del Pd»

Giulio Venturi, consigliere del Carroccio, boccia l’idea di Fratelli d’Italia: «Ci mancavano solo loro…»

Olga Kharlan, la campionessa di scherma ucraina finita sotto i riflettori per essersi rifiutata di stringere la mano all’avversaria russa Anna Smirnova, divide i partiti di destra e centrodestra. A Bologna il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Stefano Cavedagna, ha proposto di offrire all’atleta ucraina la cittadinanza onoraria del capoluogo emiliano. Kharlan, infatti, vive e si allena a Bologna insieme al compagno Luigi Samuele, anche lui sciabolista. Secondo Cavedagna, l’atleta ucraina «ha dimostrato l’amore per la sua patria e il suo popolo. Noi ci definiamo patrioti italiani, lei è sicuramente una patriota ucraina. Crediamo che Bologna, che si è dimostrata accogliente con lei, debba valutare di proporle la cittadinanza onoraria», ha spiegato il consigliere meloniano. Da qui la decisione di presentare un ordine del giorno per il conferimento vero e proprio dell’onorificenza, che «verrà discusso prossimamente».


L’idea non è stata apprezzata da tutte le forze politiche. A schierarsi contro la proposta di cittadinanza onoraria per Kharlan è la Lega, con il consigliere Giulio Venturi che ha annunciato il suo voto contrario: «Ci mancava solo Fratelli d’Italia… Basta cittadinanza onorarie “regalate” a Bologna. Per cosa poi? La schermitrice ucraina Olga Kharlan, al di là della nazionalità, ha avuto un comportamento antisportivo non dando la mano all’avversaria russa Smirnova. Se la ragazza in questione confonde lo sport con la guerra, avrebbe potuto non partecipare alla competizione». Il consigliere leghista ha attaccato poi i colleghi di FdI, accusandoli di voler «intraprendere alcune usanze simil Pd». Infine, Venturi conclude: «Abbiamo appena finito di criticare la cittadinanza bolognese a Patrick Zaki che rilevanti esponenti di destra propongono una nuova cittadinanza regalata senza alcun motivo».


Credits foto: ANSA/Mourad Balti Touati

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